C'era un uomo molto grasso, faticava a fare un passo, la sua ombra era un pallone: conteneva sei persone. Poi quell'uomo è dimagrito, ora è magro come un dito, la sua ombra è un bastoncino: non ci sta neanche un gattino.
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Pippo, pesce ragioniere, conta, conta tutto il giorno: ma che cosa può contare? Tutto quel che vede intorno! Pesci, bolle, granchi, onde, seppie, polipi, alghe, scogli: però spesso si confonde, s'ingarbuglia negl'imbrogli. Prima prova un dispiacere, ma non molla, non si arrende, perché è un pesce ragioniere, e a contare lui riprende!
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Due braccia che m'abbracciano, due labbra che mi baciano, due occhi che mi guardano, e mani che accarezzano e sento un buon odore e sento un bel sapore: la mamma è questo per me e molto altro ancora: la mamma è una dolcissima signora.
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C'è un uomo grande: gli faccio le domande. C'è un uomo grosso: gli salto addosso. C'è un uomo attento: gli soffio il vento. C'è un uomo quieto: gli dico il mio segreto. C'è un uomo in casa mia che mi fa compagnia. Chi è? Chissà? E' il mio papà!
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Cavalluccio cavallino, sulla sella c'è un bambino, un bambino cavaliere sul cavallo ginocchiere, che cavalca notte e giorno nell'andata e nel ritorno, che cavalca a cavalcioni sui cavalli ginocchioni, che cavalca in su e in giù e poi non cavalca più!
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Salgono i piedi per la salita, passo per passo finché è finita. Scendono i piedi per la discesa, giù verso il basso che il passo non pesa. Piedi leggeri, passi pesanti, lungo i sentieri che portano avanti. Passi di marcia rivoluzionaria: testa per terra, piedi per aria.
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Bianca cosa luminosa cala silenziosamente, leggermente si riposa sulle cose sulla gente. Bianca meraviglia muta che si guarda con stupore, luce in terra ricaduta che ti fa battere il cuore.
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Vado a scuola, vedo amici, gioco, parlo, imparo, rido, più si è, più si è felici: degli amici io mi fido. La maestra ha bei capelli, è un'amica un po' più grande: lei ci insegna ritornelli, lei risponde alle domande. Vado a scuola, vedo cose, le disegno con colori, sento storie misteriose, e alla fine torno fuori.
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Dito dito un po' ferito, dito dito un po' malato, soffio soffio per magìa, e il malanno vola via, soffio soffio piano piano e il dolore va lontano.
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Sentila, soffia, sentila, sbuffa: dolce ti graffia, un'aria buffa. Senti che voce, senti che fiato, vento veloce, vento fatato. Senti carezza, senti spintone, aria di brezza, vento burlone.
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LA FILASTROCCA DEI MESI
Gennaio porta il ceppo e la Befana; Febbraio Carnevale e tramontana; Marzo le pratoline e le viole; Aprile le rondinelle e il dolce sole.
Maggio salutan gli uccellini in coro; Giugno ha tra il fieno lucciolette d'oro; Luglio è biondo di grano al sole; Agosto porta frutta dolci e buone.
Settembre ha l'uva d'oro e di rubino; Ottobre poi la pigia dentro il tino; Novembre porta i fiori al camposanto; Dicembre culla i semi sotto il manto.
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Scende un bacio sulla fronte come un falco sopra il monte! Salta un bacio sul tuo occhio come il grillo di Pinocchio! Cade un bacio sul tuo naso come una goccia nel vaso! Ti dò un bacio sulla guancia col sapore dell'arancia! Ti dò un bacio sulla bocca,
col sapore di albicocca
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