Sul sito del corriere della sera (corriere.it) in data 2 luglio, Umberto Veronesi risponde ad
un genitore preoccupato perché la figlia, vegetariana e sottoposta a
chemioterapia, rifiuta la dieta a base di carni rosse consigliata dall'oncologo
(ebbene sì, riduzione del rischio non significa immunità).
Ecco la risposta:
Questa
risposta, oltre che a Nicoletta, è rivolta anche a Dedalo (autore del messaggio
"dieta vegetariana") e a Paola (autrice del messaggio
"svezzamento vegetariano"). Cari amici, considerando il fatto che in
termini evoluzionistici l'uomo è un primate, e che noi abbiamo mantenuto le
caratteristiche metaboliche fondamentali dei primati che sono rimasti
vegetariani, comprendiamo dunque come il nostro organismo sia programmato
proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non
ci può in alcun modo indebolire, e lo prova il fatto che un neonato nei primi
mesi quadruplica il peso che aveva alla nascita nutrendosi solo di latte. La
carne non è indispensabile alla nostra alimentazione, nemmeno durante lo
svezzamento: le proteine necessarie al nostro organismo, oltre che nella carne e
nei cibi di origine animale, si trovano anche in molti vegetali, come i legumi.
È dunque possibile trarre dal mondo vegetale una dieta ricca e variata capace
di fornirci vitamine, proteine, zuccheri e grassi vegetali in modo completo e
calibrato. Esistono poi prove scientifiche, che questi alimenti, se consumati in
quantità sufficiente, permettono anche di evitare alcune carenze e rinforzano
la resistenza contro le malattie infettive. I vegetariani, in genere, hanno non
soltanto una vita più lunga dei carnivori, ma evitano malattie croniche
invalidanti. Per quanto riguarda il tipo di alimentazione da osservare durante
la chemioterapia, questa va stabilita dall'oncologo. Escludo comunque che
l'assenza della carne dalla dieta possa in qualche modo pregiudicare l'efficacia
della cura.
Umberto
Veronesi"
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