I cereali sono la più
importante fonte di energia dell'organismo, Ma sono anche una fonte non
trascurabile di proteine, che possono arrivare al 7% nel riso, al 10-12% nel
frumento (cioè la metà di quelle della carne) o addirittura al 15% nell'amaranto
o nella quinoa. Sono normalmente povere di lisina, un aminoacido essenziale,
quindi non utilizzabili, se assunte da sole, se non al 30-40%. Ma completate con
legumi (circa metà e metà) diventano proteine altamente assimilabili e complete.
Un discorso a parte va fatto
per la patata. Le sue proteine sono più o meno equivalenti in quantità a quelle
del riso, ma sono più ricche di lisina rispetto ai cereali, quindi rappresentano
un apporto più completo ed equilibrato.
Le proteine dei
legumi:
Fattori
positivi dei legumi
I legumi sono un cibo
straordinario. Assieme ai cereali hanno nutrito per millenni le popolazioni
indoeuropee e americane, creando piatti che hanno costituito la base della
cucina dei popoli. Devono essere considerati, abbinati ai cereali, la fonte più
frequente di proteine, la più sana, quella che comporta meno rischi. La loro
diminuzione progressiva nella dieta contemporanea (in parecchi casi addirittura
la loro scomparsa) deve essere considerata una delle cause delle malattie legate
all'alimentazione.
I loro
vantaggi, rispetto alla carne sono:
· minore acidificazione
· ricchezza straordinaria di fibre
· basso costo
· facile conservabilità allo stato secco.
Nella dieta Kousmine
dovrebbero essere consumati almeno una volta al giorno. Aumentateli nella vostra
dieta, ma fatelo gradualmente. Dovrete dare il tempo alla vostra flora batterica
intestinale di riadattarsi alla nuova dieta. La gradualità dovrebbe essere
protratta per un mese circa. Tenete conto che i legumi non ammettono i "turisti"
gastronomici: è opportuno mangiarne una dose ragionevole ogni giorno, variando
opportunamente le specie, piuttosto che farne un pasto copioso ogni tanto.
Fattori
negativi dei legumi.
I legumi contengono tutti,
più o meno, alcuni componenti tossici, che vengono distrutti dai normali
trattamenti alimentari. Non devono destare preoccupazioni, purché i legumi siano
trattati con i normali metodi culinari. Possiamo raggruppare in tre gruppi i
rilievi negativi:
1. presenza di sostanze
tossiche e antinutrizionali (completamente neutralizzate da una cottura
adeguata):
-
o antivitamina E
-
o inibitori della tripsina
-
o emagglutinine (agenti aggreganti dei globuli rossi)
2. fattori di
fermentazione intestinale, che causano la produzione di gas, da 3 a 6 volte
quello prodotto da altri nutrienti (cfr. Strong, Frank M., Chairman,
Subcommittee on Naturally Occurring Toxicants in Food, Toxicants
Occurring in Foods, National Accademy of Science, 1973 pp. 487-489). I
gas intestinali non sono nocivi alla salute, possono solo essere causa di
fastidio, soggettivamente più o meno accentuato. Sono dovuti alla presenza
nei legumi di raffinosio e stachiosio, oligosaccaridi che non vengono
digeriti dagli enzimi del tratto gastrointestinale e fermentano nel colon ad
opera della flora batterica intestinale. Il problema si pone soprattutto per
i legumi secchi: fagioli e piselli freschi danno pochissimi problemi (tanto
meno quanto più sono freschi).
La produzione di gas può essere ridotta notevolmente attraverso uno (o più)
dei seguenti accorgimenti:
1. ammollo prolungato
(una notte; per fagioli e soia almeno 12 ore; per ceci almeno 20 ore),
gettare più di una volta l'acqua e poi risciacquare abbondantemente;
2. cuocerli in nuova
acqua non salata, partendo a freddo; raggiunto il bollore cuocere per 5
minuti (lenticchie) o per 15-30 minuti (fagioli, soia, ceci...). Gettare
l'acqua di cottura, sciacquare con acqua calda, aggiungere nuova acqua calda
e terminare la cottura, possibilmente in pentola a pressione
Si procede così:
1. Si ammollano i legumi
come sopra, senza superare le 9 ore
2. si cambia l'acqua
aggiungendo acqua tiepida leggermente acidulata (per es. un bicchiere di
aceto ogni 3 litri di acqua: il pH dovrebbe essere tra 5 e 5,5
3. Collocate il
recipiente in ambiente caldo (45°-65°) per uno o due giorni, perché avvenga
la digestione enzimatica. È la parte più complicata di questo metodo, che
però è il migliore, perché aumenta anche la digeribilità dei legumi.
3. squilibri nei
nutrienti. È un problema comune a tutti i gli alimenti, anche la carne o i
latticini. In particolare gli squilibri dei legumi si manifestano:
-
o negli aminoacidi essenziali. Le leguminose hanno un
apporto di proteine equivalente quantitativamente ai prodotti animali come
carni, formaggi o uova. Ma l'equilibrio degli aminoacidi non è altrettanto
favorevole: i legumi sono leggermente carenti di am. solforati, tipo
metionina e cistina. Questo problema è stato esagerato nelle osservazioni
dietetiche del passato, basate sul metabolismo dei topi in laboratorio. In
realtà il nostro organismo ha meno bisogno di questi aminoacidi: basta un
completamento con proteine dei cereali (l'ottimale è 50% di
entrambi nello stesso pasto) per ottenere un indice alimentare ancora
più equilibrato di quello della carne.
-
o nel rapporto calcio-fosforo. L'apporto di calcio de
legumi è estremamente importante e ben assimilabile (contrariamente a ciò
che potete leggere in qualche pubblicazione) se convenientemente ammollati e
ben cotti. Questo vale certamente per i legumi secchi. In quelli freschi vi
è un leggero squilibrio a sfavore del calcio, specialmente nei fagioli.
Conviene quindi consumarli con altri alimenti ricchi di calcio.
Specie
diverse di legumi:
·
azuchi (phaseolus angularis). Ha un
gusto simile a quello del nostro borlotto (ma più delicato) ed ha pure
caratteristiche simili: (21% di proteine, carboidrati, ferro, calcio e
fosforo: un buon apporto contro l 'osteoporosi Più veloce da cuocere. Viene
chiamato «soia rossa», ma è un normale fagiolo, dei quali condivide le
proprietà alimentari, valori e limiti
·
ceci.
Forse il più antico legume consumato
dall’uomo. Sono anche probabilmente i più digeribili: adatti quindi anche
all’'alimentazione dell’infanzia. Hanno un buon equilibrio energetico, molto
ricchi di vit. A, di calcio, di ferro e di fibre. Adatti, per le saponine
che contengono, agli ipertesi e agli obesi. Sono utili anche per gli
uricemici. Hanno meno fosforo e vit. B1, B2 e PP, degli altri legumi, pur
contenendone un discreto quantitativo . Chiedono un lungo ammollo in acqua
(anche più di 24 ore: ma non abbiate paura di arrivare anche a 48,
naturalmente cambiando l 'acqua)
·
cicerchie.
Molto ricche di proteine, di amido, di vit.
B1, B2 e PP, di calcio e di fosforo. Hanno anche una buona quantità di fibre
alimentari. Meriterebbero di essere più conosciute. Andate un po’in disuso
perché di basso rendimento nella coltivazione e perché contenevano una
sostanza tossica 44, non più presente nelle selezioni moderne delle sementi.
·
fagioli bianchi di Lima.
Sono i fagioli più grandi, e di gusto
delicato. L 'acqua di cottura deve essere gettata. Contengono quantità
rilevanti di composti cianogenetici pericolosi: vanno quindi cotti molto
bene. é meglio usarli poco.
·
fagioli vari,
fagioli borlotti, fagioli messicani
neri, fagioli rossi, ecc. Sono originari dell’America. Ottimo il rapporto
calcio, fosforo, ferro . Alto il contenuto di proteine, di vit. del gruppo B
e PP. Contengono poche purine: sono quindi adatti anche ai gottosi. Sono più
digeribili (contrariamente a quello che si pensa) se consumati con la buccia
(ma nei casi di coliti la buccia va eliminata) . Adatti anche all
'alimentazione infantile (ma ben cotti e senza buccia) . Polenta e fagioli e
pasta e fagioli sono due piatti completi. Preferite i borlotti ai fagioli
esotici (neri o rossi). Se non altro costano di meno.
·
fagioli dell 'occhio
(vigna unguiculata). In realtà
non sono fagioli. Hanno molto meno proteine e grassi degli altri legumi,
sono quindi adatti a diete a basso tenore energetico. Sono gli autentici
fagioli tradizionali dei romani e dei greci. Tenete conto, nelle
combinazioni alimentari, del contenuto moderato di proteine .
·
fagiolini mangiatutto.
Sono i caratteristici
«fagiolini» o «tegoline» in veneto, in genere baccelli immaturi di alcune
varietà selezionate per l 'assenza di «filo». Molto meno energetici dei
fagioli maturi, sono leggermente ipoglicemici, rimenaralizzanti, ricche di
vitamine (comprese tracce della E). Ovviamente più scarsi di proteine degli
altri legumi .
·
fave.
Uno dei legumi più ricco di proteine,
assolutamente privo di grassi, con abbondanti vit. B2 e PP, oltre ad A, C, E
e K. Contiene anche zuccheri semplici, facilmente assimilabili. Dà anche
meno problemi di meteorismi intestinali . Un certo numero di persone,
soprattutto di razza mediterranea, soffrono di favismo, un errore metabolico
genetico che causa la rottura dei globuli rossi quando si mangiano fave o si
inala il polline. Fate attenzione: non è cos" raro .
·
fave decorticate.
Comode perché prive della fastidiosa
buccia (provocano quindi meno flatulenza). Meno ricche di vitamine delle
fave intere ammollate. Se troppo «vecchie» vi è anche il rischio che si
siano ossidate e quindi abbiano perso ulteriori elementi nutritivi. Ma sono
straordinariamente pratiche e di rapida cotture: insuperabili per il purè di
fave.
·
fieno greco
(trigonella). Si usa più come condimento
(tritato in piccole dosi) sui cibi che come alimento a se stante. Invece i
germogli sono deliziosi per il loro gusto aromatico. Ricostituente e
galattologo, ricchissimo anche di altri principi attivi. Adatto alla cura
fisica dell'anoressia e dell'anemia. Se usato in quantità rilevanti, dà all'alito ma anche al corpo uno sgradevole odore «di capra». é difficile
trovarlo nei negozi.
·
lenticchie,
lenticchie medie di Rodi,
lenticchie verdi grandi, lenticchie piccole dell 'Appennino, ecc. La
lenticchia è uno dei legumi di coltivazione più antica. é anche il legume
più ricco di amido, oltre tutto di una qualità facilmente digeribile; ma
anche di proteine, calcio, fosforo, vit. B1, B2 e PP. Discreto anche il
contenuto di ferro, per cui può essere utile nelle diete per gli anemici .
·
lenticchie rosse
in due tipi: decorticate e normali .
Rapidissime da cuocere, non devono essere ammollate. Sono un buon addensante
per minestre. Possono insaporire risi ed altri cereali Quelle decorticate
sono però legumi «morti», con diminuzione della qualità dovuta a processi
ossidativi . Curate che siano di recente produzione .
·
piselli Freschi sono una buona fonte di
vit. C e di carotenoidi, precursori della vit. A. Hanno livelli di proteine,
carboidrati e grassi analoghi a quelli dei fagioli. Contengono meno calcio e
fosforo .
·
soia gialla.
Il legume più ricco di aminoacidi essenziali,
di lecitina (potente regolatore vascolare e modulatore della mielina), ha
preziosi grassi polinsaturi, è ricca di calcio, ferro, potassio, fosforo,
magnesio e di tiamina e altre vit. del gruppo B. é anche molto digeribile e
non dà flatulenze. Efficace nel ridurre il colesterolo LDLe nell 'aumentare
quello HDL. Molto attiva nel ridurre il rischio di tumori nella donna dopo
la menopausa. Vi sono molti preparati a base di soia gialla: il latte di
soia, lo yogurt di soia, il tempeh, il tofu, il natto, le salse di soia (tamari,
shoiu, ecc.), il miso, ecc. é comunque un po 'carente di metionina e cistina:
non è quindi un alimento cos" completo come si dice. Va integrata con
cereali nella proporzione di 1 a 3 . Deve essere ben cotta: almeno due ore e
mezza, per eliminare la fitina, che comunque riduce l 'apporto
mineralizzante di questo legume (un problema analogo a quello dei cereali
integrali). Il problema non esiste nel caso del tempeh . I grani rimangono
sempre un po ' «duri» anche dopo cottura: posono essere utilmente passati in
un mixer, per farne polpette o ripieni.
·
soia verde
o fagiolo mung. In realtà non è soia, ma un un
fagiolo analogo al nostro fagiolo dell 'occhio. Ha lo stesso tenore di
nutrienti di questo . Ma si usa soprattutto sotto forma di germogli, ricchi
di proteine e vitamine (v . appendice B). Ha meno proteine della soia vera,
ma anche meno allergeni: come equilibrio di aminoacidi essenziali
èsostanzialmente analoga ai nostri fagioli
·
taccole
(piselli mangiatutto) Sono i baccelli
immaturi di una varietà di pisello. Ricchi di vit. C, A, potassio e di
calcio. Danno anche un buon apporto di fibre. Sono ipocalorici. Ovviamente
sono più poveri di proteine .
La cottura.
Le fasi
della cottura dei legumi sono:
· eventuale precottura con cambio di acqua
(facoltativa)
· cottura in abbondante acqua non salata o poco
salata. Se avete fatto la precottura con cambio di acqua, il liquido
di cottura (tranne quello della soia gialla, che va sempre
gettato) può essere utilizzato per minestre: è ricco di sali minerali.
Ricordate che i legumi
(soprattutto la soia) devono essere ben cotti: non si possono consumare legumi
al dente...
Una volta cotti i legumi
possono essere preparati:
· in umido, con una base di aromi e verdure (cipolla,
aglio, peperone, sedano, carote, ecc)
· da soli, caldi con olio d'oliva, origano (o
maggiorana o timo) e sale
· frullati con un po' di liquido di cottura, per
ottenere ottime salse di accompagnamento o per condire riso o pasta
· mescolati al 50% con cereali (un terzo di legumi e
due terzi di cereali per la soia gialla) per ottenere, preceduti da un
piatto abbondante di verdure crude, un pasto completo.
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