"VEGETARIANESIMO"
I benefici
del peperoncino rosso
di Nunzio BARONE
Il peperoncino rosso fornisce all'organismo vitamine e
numerose altre sostanze: tra queste sono da ricordare la capsicina, la
capsaicina (che conferisce al peperoncino il caratteristico sapore piccante), la
capsantina, diversi sali e oligoelementi naturali, olio essenziale e lecitina,
quest'ultima contenuta in modo particolare nei semi. Particolarmente importante
è il contenuto di vitamina C, che - tra le sue altre funzioni - ha anche un
ruolo importante nella difesa contro le infezioni.
Facciamo ora un passo indietro e torniamo ad uno degli elementi principali del
peperoncino, ossia alla capsaicina, un principio attivo dal quale dipendono
numerose proprietà attribuite al peperoncino stesso. La capsaicina sviluppa la
sua funzione principale influendo sulla circolazione periferica del sangue e sui
ricettori periferici nervosi. Essa stimola la circolazione sanguigna e causa su
pelle e mucose arrossamenti in un certo senso proporzionali alla sua
concentrazione. Ovviamente, dosi elevate di capsaicina possono causare
arrossamenti e bruciori, oltre ad altre conseguenze negative di cui parleremo
più avanti nelle controindicazioni.
In situazioni normali - e in particolare in caso di infiammazioni - la
capsaicina presa in dosi limitate tende a regolarizzare la circolazione del
sangue svolgendo un effetto benefico in caso di infiammazioni. Somministrata per
via orale, la capsaicina sollecita una maggiore secrezione sia di enzimi
digestivi che di muco protettivo della mucosa, giustificando in tal modo alcuni
degli effetti positivi (combatte difficoltà digestive e scarso appetito)
attribuiti dalla cultura popolare all'uso del peperoncino piccante come
condimento delle pietanze. Su questa linea si è posta anche la medicina
ufficiale con la tintura di capsico, l'olio di capsico, la capsaicina stessa e
alcuni derivati prodotti per via biochimica.
Proprietà vere e presunte
Pare confermato, che il peperoncino piccante,
assunto alimentarmente in dosi limitate, possa contribuire, addirittura, a
guarire le emorroidi. Ovviamente occorre essere cauti e attendere ulteriori
conferme in tal senso, ma comunque tali supposizioni lasciano positivamente
sorpresi, se non altro per il fatto che tali proprietà non le ha certo il pepe,
spezia che in molti casi potrebbe, per tali motivi, essere frequentemente
sostituita dal meno sospetto peperoncino. Particolarmente interessante, tra
l'altro, è il riscontro positivo che il suo uso sembra avere sulle affezioni
cardiocircolatorie. Sembra, infatti, che il peperoncino oltre a stimolare la
circolazione sanguigna, solleciti la funzione vasodilatatrice, renda elastici i
capillari sanguigni, regoli la tensione arteriosa provocando una positiva serie
di situazioni vascolari. Al proposito si è riscontrato che nelle regioni in cui
è diffuso il suo uso, malattie come l'arteriosclerosi, l'eccesso di
colesterolo, gli infarti siano grandemente limitate. Le vene varicose, pare,
possano, venire ridotte e in certi casi scomparire con l'assunzione regolare di
peperoncino. La stessa calvizie sembra limitata tra gli abituali consumatori di
peperoncino; il fatto è ancora una volta attribuito alla mobilità sanguigna
che esso susciterebbe nei confronti dei capillari del bulbo capillifero. Infine
si attribuiscono alle sue proprietà antiossidanti l'impedimento alle feci di
putrefarsi. Questo rallentamento delle fermentazioni dannose sembra inibire lo
sviluppo di manifestazioni cancerose a livello dell'apparato digerente. La
supposizione (e sottolineiamo il fatto che solo di supposizione si tratta, anche
se in parte avvalorata da giudizi positivi di taluni studiosi) potrebbe trovare
un'ulteriore conferma nel fatto che tra le popolazioni di alcuni paesi asiatici
abituate al consumo regolare di peperoncino rosso, il cancro è praticamente
sconosciuto.
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