Signor Presidente,
il capo di una nazione che fonda le sue leggi sui
valori della coscienza civile e spirituale e che è al vertice di un sistema
democratico; una persona come lei alla quale il popolo si rispecchia e si
identifica come punto di riferimento morale, di saggezza, equilibrio e
giustizia; Lei signor Presidente ha la grande responsabilità e il compito
gravoso di dover essere di esempio perché rappresenta la parte migliore di
ognuno di noi, a Lei signor Presidente io rivolgo il mio appello chiedendoLe di
includere nel suo bagaglio di valori l'etica dell'alimentazione incruenta
vegetariana così da estendere il suo senso di giustizia e di rispetto anche
agli animali nostri compagni di viaggio, sistematicamente sfruttati e uccisi per
imbandire le nostre tavole. Non possiamo infatti chiedere giustizia se noi
stessi non siamo giusti nei confronti di chi non è in grado di difendersi o
rivendicare il suo diritto alla vita. Il fatto che nessuno, o quasi, ucciderebbe
con le sue mani l'animale di cui ne mangia il corpo, questo dimostra che è un
atto contrario ai sentimenti più elevati dell'animo umano.
La sua adesione all'etica universale del vegetarismo confermerebbe la Sua già
vasta dote morale capace di percepire il mutare degli eventi che gradualmente
maturano ed innalzano l'intelligenza e la coscienza collettiva e risparmierebbe
sofferenze inenarrabili a milioni di animali innocenti che ingiustamente vengono
uccisi, mentre il benessere ci consente di cibarci di alimenti che non
richiedono spargimento di sangue. Il suo esempio indurrebbe molte persone a
ridurre o a rinunciare al consumo della carne con enormi benefici per la salute
della gente, dal momento che la carne è direttamente correlata a molte
patologie comprese quelle cancerogene e quindi contribuirebbe alla salvezza di
molte vite umane.
Io Le chiedo di dare anche in questo il suo buon esempio al nostro popolo e
di non cibarsi più di carne e avrà la nostra più profonda ammirazione, la
gratitudine di quanti lottano per il rispetto degli animali e la benedizione di
Dio che ama tutte le sue creature.
Né il nostro organismo richiede simile sostanza come conferma l'ottima
salute dei vegetariani e come storicamente dimostrato dai grandi uomini di
ingegno e spiritualità di ogni tempo e paese: santi, asceti, scienziati,
medici, filosofi, del calibro di Pitagora, Platone, Aristotele, Ippocrate,
Galeno, Orazio, Plutarco, Poerfirio, Seneca, Marco Aurelio, Leonardo da Vici,
Gandhi, Einstein e molti illustri personaggi contemporanei.
Signor Presidente, le chiedo di diventare vegetariano non solo perché questo
andrebbe a beneficio della Sua salute fisica, mentale e spirituale; non solo
perché il mangiar carne richiede sempre l'uccisione cruenta di una creatura
innocente; non solo perché l'astinenza dalla carne è stata raccomandata da
tutti i grandi Iniziati, dai Padri della Chiesa come S. Girolamo, S. Ambrogio,
S. Giovanni Crisostomo, S. Agostino, e da una lunga fila di Santi dal calibro di
S. Tommaso, S. Benedetto, Santa Caterina da Siena, S. Filippo Neri ecc. e da
tutti, o quasi, i fondatori di ordini monastici; non solo perché chi mangia la
carne contribuisce in modo determinante a generare i 7 problemi più gravi del
mondo quali:
-
i conflitti armati e la violenza umana, che spesso scaturiscono dalla
carenza di risorse alimentari ed energetiche e che mantengono l'umanità
sotto un costante stato di tensione e di guerra. Gli allevamenti di animali,
con la necessità di adibire a pascolo sempre nuove terre, sono causa di
contrasti, invasioni e guerre;
-
la fame nel mondo che uccide 24.000 persone ogni giorno perché le
popolazioni dei paesi poveri sono costrette a coltivare nelle loro terre
alimenti per il bestiame dei paesi ricchi.
-
le malattie umane: il 70% delle malattie sono correlate al consumo di
carne che solo in Usa ha causato più morti di tutte le guerre del secolo
scorso;
-
l'inquinamento: l'aria del pianeta è ormai irrespirabile, la terra, le
falde acquifere ed i mari sono contaminati dalle deiezioni di animali
d'allevamento che producono escrementi 130 volte l'intero genere umano
carne, responsabile almeno per la metà dell'inquinamento totale, ed
esponendo l'umanità ad un probabile suicidio collettivo;
-
la desertificazione, e la deforestazione dovute alla distruzione delle
terre fertili e delle foreste abbattute ad un ritmo di 85.000 ettari al
giorno principalmente per adibirle a pascolo, causano l'irrimediabile
estinzione di migliaia di specie animali e vegetali e la distruzione della
biodiversità;
-
la carenza di acqua potabile: una persona su 5 nel mondo non dispone di
acqua potabile e nonostante sia un bene sempre più raro e prezioso gli
animali d'allevamento assorbono metà delle risorse idriche disponibili
esponendo l'umanità ad una progressiva decimazione delle popolazioni più
povere e ad imprevedibili tensioni internazionali;
-
l'esaurimento delle fonti di energia: l'industria della carne in Occidente
sottrae un terzo dell'intera energia disponibile esponendo i paesi
industrializzati ad un probabile collasso funzionale.
Non solo per tutto questo ma perché l'etica della non violenza universale
del vegetarianesimo è l'arma più efficace e potente per conseguire lo sviluppo
di una coscienza umana più giusta, sensibile, più fraterna e solidale in grado
di realizzare un mondo migliore, senza più violenze o ingiustizie né
sull'uomo, né sull'animale, né sulla natura. Infatti, come potrebbe l'uomo
nuocere al suo simile se fosse educato alla dolcezza verso ogni essere vivente?
Se Lei, signor Presidente ancora non fosse vegetariano, La prego di prendere
in considerazione la possibilità di aderire a questa filosofia di vita per i
suoi molteplici aspetti positivi. Ma se già lo fosse la prego di dare
testimonianza di questa sua scelta perché sarà determinante per il bene di
molte persone e dell'intero pianeta.
Nella speranza che Lei voglia prendere in considerazione la mia proposta le
invio i miei più cordiali saluti e gli auguri di ogni bene possibile.
Con stima profonda e gratitudine
Il
presidente dr. Franco Libero Manco