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"RAYS OF THE ROSE+CROSS"

L’ ASSUNZIONE DEL SENSO DI RESPONSABILITA’, UN SEGNO DI CRESCITA

Traduzione di Olga Faella

 

Il senso di responsabilità, cioè di disponibilità e affidabilità dei propri doveri, è uno dei maggiori requisiti che deve avere l’Ego aspirante alla crescita spirituale. L’assunzione della responsabilità va di pari passo con il senso di fiducia nelle proprie forze, che è la meta ambita da ogni studioso degli insegnamenti della Saggezza Occidentale.

Le responsabilità di coloro che aspirano alla spiritualità e che devono affrontare con risultato positivo, non si circoscrivono alla considerazione del proprio benessere. Devono essere, invece, rivolte al benessere altrui. Vanno oltre il normale senso di responsabilità che nel Mondo Occidentale gli adulti pensano di assumersi per il benessere fisico e mentale dei loro figli ed altri membri della fa miglia. La maggiore responsabilità che investe ogni studioso degli Insegnamenti della Fraternità rosacroce è di diffondere intorno a s detti Insegnamenti in coloro con i quali entra in contatto, mediante l’esempio.

La responsabilità dell’esempio è assai nota agli educatori dei giovani perché ossi sanno che il bambino viene di gran lunga più influenzato da quello che vede che da quello che gli si dico di fare. Questo principio è valido anche per gli adulti i quali, in genere, sono più scettici dei giovani quanto ad alti ideali trascendenti i valori e le considerazioni materiali. Molti adulti rimangono delusi verso le dottrine di questa o quella filosofia dopo averle viste applicate in senso del tutto contrario proprio da coloro che dicevano di averle abbracciate. Altrettanto avviene circa gli Insegnamenti della Saggezza Occidentale. Infatti, questi insegnamenti rappresentano degli ideali così alti che è probabile che sia soprattutto attraverso l’esempio ,piuttosto che attraverso l’ammonimento, che essi si realizzano il maggiore progresso pratico.

Per assumere la no tra responsabilità verso gli altri, è indispensabile, per prima cosa, che noi diventiamo disponibili e capaci di assumere la nostra responsabilità. verso noi stessi. Cioè diventiamo il più autonomi possibile nel più breve tempo possibile. Non possiamo disconoscere però che a molti di noi capita di dover affrontar dei gravi problemi personali che appaiono insolubili senza un aiuto esterno, sia pur solo materiale o spirituale. Non neghiamo, inoltre, che a volte dovremmo cercare all’esterno una guida o un consiglio autorevoli, per confortarci. Siamo d’accordo, però, che non tutti i problemi devono essere sottoposti alle cure di una "professionista" o di un "esperto" per essere risolti.

Al presente stadio di evoluzione è quasi impossibile realizzare la completa fiducia in sé ma molti di noi potrebbero risolvere da soli un numero ben maggiore di problemi. E’ umano voler essere ‘guidati" ed è molto difficile perdere l’abitudine di ricorrere ad altri per un problema presente invece di cercare di venirne a capo da soli.

Vi sono per noi numerose valide risorse di aiuto quando accettiamo la responsabilità di tentare di risolvere da noi i problemi. Possiamo dire che la maggior parte della gente non ha ancora iniziato ad usare pienamente tale risorse. La prima, naturalmente, è la preghiera. Se le nostre preghiere sono sincere — recitate a voce alta o pensate — (le petizioni -formali ritualizzate sono solo una forma di preghiera e non sempre sono le più efficaci) la risposta contiene invariabilmente la chiave per la soluzione di quel particolare problema.

Dobbiamo essere preparati ad accettare la risposta quale espressione della "sua volontà " e discernere da quello proprio ciò che sarebbe corretto fare da

parte nostra. Troppe persone sono pronto a lagnarsi che le loro preghiere non ottennero risposta quando, in realtà, la ottennero, però diversa da quella che speravano o che si poteva prevedere. "Sia fatta la Tua volontà" dovrebbe essere alla base dalle nostre preghiere.

Altra possibilità di aiuto è la nostra intuizione, la facoltà dello Spirito Vitale che è sempre in contatto con la Saggezza Cosmica e che sa quello che cor rettamente occorre fare in ogni situazione. Esso lancia i suoi messaggi al cuore che, a sua volta, lo passa al cervello per mezzo del nervo pneumogastrico. Ne risultano quelle "prime impressioni" che sono sempre buone perché sono tratte direttamente dalla sorgente di sapienza e di amore cosmici del Mondo dello Spirito Vitale. Più impariamo a cogliere queste impressioni quando sopraggiungono . superiamo le tentazioni di contaminarle con le pronte considerazioni egoistiche della mente, più l’intuizione diverrà un potente aiuto nell’assunzione di responsabilità.

La conoscenza, che è altra nostra fonte di aiuto per il senso di responsabilità, è in sé una responsabilità. La conoscenza in sé non è né buona né cattiva. In possesso della conoscenza, però, l’individuo può diventare una forza trainante per il bene, oppure la vera personificazione del male. Ovviamente, quindi, maggiore è la conoscenza, maggiore è la nostra responsabilità dell’uso che ne facciamo.

La maggiore conoscenza verso la quale possiamo aspirare è la conoscenza del l’uso della forza spirituale. Come sappiamo, gli Adepti sono così pervasi da questa conoscenza che sono in grado di operare delle specie di "miracoli", sebbene, di fatto, quello che stanno ora facendo è di lavorare con le forze della natura in campi non ancora conosciuti dalla maggior parte del genere umano. Si può dire : " Ma io sono ben lungi dall’essere un Adepto, quindi non mi devo ancora preoccupare della responsabilità di esercitare il potere spirituale". Ma questo, non è esatto. Tutti noi abbiamo molto più potere spirituale di quanto generalmente riteniamo.

I pensieri sono un’enorme tonte di potere spirituale e che siano rivolti alla causa del bene o del male o che siano del tutto inefficaci dipende unicamente dal pensatore. Pensieri di aiuto, di guarigione o compassione, tenerezza, simpatia, comprensione, ottimismo, incoraggiamento e, soprattutto, pensieri che siano concentrati a mandare luce a qualcuno, sono dinamici nel loro benefico effetto. In ultima analisi, essi tornano a nostro vantaggio e contribuiscono segnatamente alla nostra crescita animica. Pensieri maligni e sentimenti di ostilità, odio, gelosia e paura hanno solo degli effetti deprimenti sull’oggetto contro il quale sono diretti e invariabilmente ritornano a danno della persona che li ha inviati.

Uno dei modi più efficaci con i quali possiamo intraprendere la responsabilità di rendere la necessaria assistenza a qualcuno è di concentrarsi inviandogli i nostri più elevati sentimenti. L’inno di chiusura della Fraternità Rosacroce dice : "Quando la tentazione ti si agita attorno, noi ti circonderemo con pensieri di aiuto". Se i pensieri di tutta l’umanità fossero improvvisamente convogliati verso una direzione spirituale elevata, ne deriverebbe una forza per il bene incredibilmente potente. Quindi la responsabilità dei nostri pensieri, per il fatto che implicano sia noi, sia gli altri, è notevolissima e aumenta in pro porzione via via che diventiamo spiritualmente più percettivi.

Non possiamo eludere la nostra responsabilità e, più cerchiamo di farlo, più il nostro destino diverrà duro. Sotto la Legge di Causa ed Effetto ciascuno di noi è responsabile delle conseguenze di ogni pensiero fatto, di ogni parola detta e di ogni azione commessa. Un’azione apparentemente insignificante che sembra coinvolgere solo un’ altra persona, può assumere varie ramificazioni che possono coinvolgere decine o centinaia di persone. Dovremo, in qualche modo, raccoglierne le conseguenze o nella presente o in una futura esistenza.

Quali esseri in evoluzione siamo ancora degli Ego imperfetti e siamo suscettibili di sbagliare, anche se accuratamente si cerchi di assumere tutte le nostre responsabilità. Uno sbaglio involontario, fatto nel sincero sforzo di renderci utili, naturalmente dovrà essere, in qualche modo, rettificato. Il contesto di tale rettifica, però, può darsi non sia severo come sarebbe il karma che ci creeremmo se noi trascurassimo la nostra responsabilità e se de liberassimo di fare quello che sappiamo essere sbagliato per mirare al nostro vantaggio personale.

Nel nostro zelo di trovare quelle che riteniamo essere le nostre responsabilità dobbiamo comportarci in modo da non ostacolare l’avanzamento proprio di coloro che cerchiamo di aiutare. La nostra responsabilità verso gli altri non implica l’incoraggiarli ad appoggiarsi a noi. Anzi, una delle più grandi responsabilità è spronarli ad imparare a reggersi da sé.

In molti casi, naturalmente, l’assistenza materiale, medica, educativa od altro, deve essere prestata a un beneficiario che può rimanere inizialmente passivo, fino a quando non diventi capace di provvedere al proprio benessere. Quando ciò accade, però, deve fare i primi passi.

Anch’egli deve imparare, infine, a camminare da solo E più lo aiutiamo in questo senso, più preziosa sarà stata la nostra assistenza e tanto meglio avremo assolto la nostra responsabilità verso di lui.

L’esercizio e l’adempimento della nostra responsabilità è quindi uno dei maggiori doveri dell’aspirante spirituale. Ci si pongono continuamente responsabilità dall’esecuzione dei nostri esercizi del mattino e della sera, al l’assistenza fisica che rendiamo a qualcuno in evidente bisogno, ai nostri pensieri e azioni. In un certo senso non siamo mai liberi dalla responsabilità perché quali aspiranti dobbiamo fare in modo che persino il nostro "tempo libero" venga impiegato costruttivamente, sia pure nel concetto del riposo.

Per adempiere alle nostre responsabilità adeguatamente dobbiamo usare la compassione, la prudenza, la discriminazione, l’indulgenza, la pazienza e la perseveranza e fare il più efficiente uso dalle nostre conoscenza pratica e spirituale, nonché della nostra forza spirituale.

 

 

 

 

 

 


 

 
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A.C.R.O. - Gruppo di Studi Rosacrociani di Roma - 
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