Quella dell’Atlantide è considerata da alcuni una semplice
leggenda, mentre altri ritengono che essa abbia costituito il nucleo della
civilizzazione che precedette I’attuale nostra razza ariana.
L’esistenza di questo continente ha suscitato molte
controversie su Bacone, Platone e indubbiamente su altri personaggi dei tempi
passati.
La maggior parte delle leggende basano la loro fantasiosità
su alcuni avvenimenti reali che si perdono nella notte dei tempi e che,
attraverso i secoli, hanno subito delle deformazioni.
I testi oggi in uso ci danno indubbiamente informazioni sui
passati secoli storici che noi accettiamo come attendibili.
Tuttavia ci sembra ragionevole pensare che antecedentemente a
tali periodi a noi noti, resta da conoscere ancora molto sulle razze
preistoriche che si sono susseguite in migliaia d’anni passati durante i quali
un materialismo crescente ha velato sorgenti di conoscenza più elevate ed
incoraggiato lo scetticismo.
Abbiamo sufficienti dati sul grande continente che fu l ‘Atlantide,
antica mente: circondato dall’ Oceano Atlantide, per avere la prova della sua
esistenza.
La semplice similitudine dei nomi: Atlantico, Atlas, Atlante,
Atlantide, n’è per sé un’indicazione sicura. E possediamo altre prove
relative a questi popoli preistorici, nostri avi pre-ariani.
Platone ci ha lasciato alcuni scritti sull’ ‘Atlantide.
Anche altri filosofi e pensatori si sono dedicati a questo
problema sul quale, attraverso le epoche sì è discusso molto. Si dice che
Platone avesse tratto dall’opera di Solone d ‘Egitto le conoscenze che egli
possedeva al riguardo. Solone gli avrebbe ispirato i concetti fondamentali per
scrivere "La Repubblica"
Profondi sondaggi marini e serie investigazioni sono sta
fatti e ci consentono di concludere che effettivamente in mezzo all’ ‘Oceano
Atlantico è esistito un grande continente che è stato sommerso a causa di
terremoti e maremoti.
L’Atlantide fu quindi veramente la culla, la madre-patria,
potremmo dire, della razza ariana alla quale noi apparteniamo ed è interessante
seguirne la storia attraverso le diverse razze che vi hanno abitato e conoscere
le loro ramificazioni.
Si presume che tale vecchio continente abbia subito molti
grandi cataclismi - quattro in realtà - di cui l’ultimo fu il Diluvio narrato
dalla Bibbia. Enormi intervalli di tempo sono passati fra questi sconvolgimenti
dei quali il primo deve essere avvenuto presumibilmente centomila anni fa.
Ognuno di questi cataclismi doveva fungere da ammonimento a queste razze
perverse per far loro comprendere che se avessero tenuto alla loro sopravvivenza
dovevano conservare la propria integrità spirituale iniziale.
All’origine gli Atlantidei erano buoni, probi, governati da
"Re Divini" che abitavano con loro, li istruivano e dirigevano nella
loro evoluzione. Questi capi erano assai più progrediti sul sentiero della
conoscenza e della saggezza delle masse umane ed avevano maggiore potenza in
quanto erano inviati dai pianeti Venere e Mercurio.
Esiste anche una teoria secondo la quale i libri della Bibbia
sarebbero in realtà una storia dell’Atlantide scritta in modo discontinuo,
deformata da diverse interpretazioni più o meno esatte e attendibili.
Via via che la razza invecchiava, le sue alte qualità
spirituali si andavano indebolendo.
Abbandonatisi all’egoismo e all’iniquità, gli abitanti
fecero cattivo uso dei loro poteri psichici e divennero idolatri e stregoni, per
cui venne il tempo in cui i capi divini dovettero ritirarsi abbandonando l’Atlantide
al destino che si era creata.
I suoi abitanti si rifiutarono di seguire i consigli avuti e
continuarono a vivere licenziosamente. Come conseguenza diretta vennero pertanto
le calamità e i cataclismi che li colpirono.
Il primo grande diluvio fu un avvertimento affinché gli
abitanti potessero pentirsi, ma le masse, sotto la tutela di falsi maestri, non
ne vollero sapere.
Molti furono gli ammonimenti di carattere diverso ad essere
prodigati dal "Sacerdote Bianco". Ma a poco a poco anche il clero
comune cadde nella degradazione e nel peccato, ad eccezione di pochi eletti che
erano rimasti fedeli ai grandi ideali della religione pura. L’intero
continente atlantideo fu annientato. Quando l’ultima isola fu sommersa dall’oceano,
solo alcune cime emergevano quale traccia e testimonianza del continente
scomparso.
Naturalmente non tutta la massa era piombata nell’idolatria
e nel vizio.
Nelle diverse epoche che precedettero i diluvi vi furono
delle migrazioni di certi gruppi sotto la guida di alcuni sacerdoti
"bianchi". Navigarono o volarono - perché possedevano degli aerei -
verso terre nuove per mettersi in salvo e fondarvi delle colonie. Tale fu, si
dice, la migrazione che avvenne sotto la guida del gran sacerdote Thoth, lo
Scriba, che condusse un gruppo d’emigranti nella vallata del Nilo. Qui
fondarono una colonia destinata a diventare più tardi una grande nazione.
La costruzione delle prime grandi piramidi e della misteriosa
sfinge risale direttamente ai coloni atlantidei i cui poteri erano a quell’
epoca superiori a quelli di chiunque altro, grazie alle loro conoscenze
scientifiche e meccaniche.
Possiamo trovare traccia di queste colonie primitive in
Africa, nell’America del Sud, nel Messico, nello Yucatan. In effetti le tribù
Maya sono dirette discendenti degli Atlanti.
Gli Incas del Perù costituirono un’altra potente colonia
fondata da gruppi che abbandonarono la madre patria per dei nuovi mondi, quando
le condizioni di vita vi erano ormai divenute troppo dure e rozze. D’altronde
un fatto simile avvenne con i Padri Pellegrini che lasciarono l’Europa per i
nuovi mondi d’America e d’Australia. Vediamo così ripetersi la storia.
È interessante rappresentarsi le popolazioni dell’Atlantide,
i loro modi di vivere, le loro città come ce le ha rivelate la filosofia
occulta.
Questa antica civilizzazione deriva da una civiltà ancora
più antica che esistente nella Lemuria.
Le razze dell’Atlantide erano diverse fra loro come quelle
attuali da noi conosciute.
Si distinguevano i Romohals, i TIavati, i Toltechi, i
Turanici originali, i Semiti originali, gli Accadiani e i Mongoli. I Toltechi
hanno costituito la più grande e la più potente di tutte le sottorazze che
hanno popolato l’Atlantide.
Tuttavia i Semiti originari hanno formato la più progredita
delle sette razze atlantidee in quanto in esse scopriamo i primi elementi di un
pensiero progressista. La razza semitica originaria è diventata pertanto la
razza- seme delle sette razze dell’attuale Epoca Ariana.
Si suppone che tutti i membri di queste razze primitive
fossero in genere di alta statura.
I Toltechi erano alti circa dodici piedi, cioè quattro
metri. Erano robusti e ben proporzionati. Il colore dominante della loro pelle
era un nero rossastro o ramato. Alcuni erano di color chiaro, e questo colore
andò sempre più schiarendosi. A poco a poco le loro caratteristiche principali
si trasformarono fino a farli somigliare ai primi esemplari della razza ariana
man mano che questa razza andava acquistando importanza e sviluppo.
Sono i Toltechi che hanno inaugurato la monarchia ed ammesso
la successione ereditaria dei monarchi. Essi hanno creato l’usanza di onorare
gli uomini per le alte gesta dei loro antenati.
Questo popolo arrivò ad attribuire importanza capitale al
fatto di possedere esperienza. L’uomo che fosse passato attraverso le più
svariate esperienze possibili veniva considerato il più onorato, il più
rispettato e il più ascoltato.
La facoltà della memoria era allora così vasta da superare
di molto quella che noi ora possediamo.
Durante l’era tolteca le arti venivano insegnate nelle
scuole. La musica era preferita ed era riconosciuta quale capacità del suono
nel suo aspetto fondamentale di potere creatore di mondi. Se ne servivano per
armonizzare gli elementi del mondo spirituale, di quello astrale, di quello
eterico, del mondo fisico e i veicoli dell’uomo corrispondenti a tali regioni.
Il palazzo dell’imperatore era situato su un’altura al
centro della città. Vi si accedeva mediante grandi viali. Dei canali
circondavano l’edificio e trasportavano l’acqua che sgorgava da una grande
sorgente posta nella parte centrale dell’edificio.
Per le decorazioni ci si serviva copiosamente di metalli
preziosi come l’oro, l’argento e un metallo speciale a noi sconosciuto, l’oricalco.
Questo metallo era simile all’oro, ma più brillante. Grazie ad alcuni
prodotti chimici venivano lavorati molti metalli preziosi, nonché dei tessuti
laminati.
L’irigold dell’Atlantide era un prodotto lavorato tanto
accuratamente quanto le nostre gemme più preziose e la sua acquisizione era
assai facile e meno onerosa. Le alghe germoglianti sulle rocce fornivano dei
prodotti chimici che, combinati con altri elementi, fornivano vari tessuti ed
altri materiali come la carte per la stampa.
L’insegnamento dei Toltechi consisteva principalmente nell’evocare
davanti allo spirito degli allievi diverse fasi della vita umana.
La coscienza degli Atlantidei primitivi non era allora altro
che coscienza pittorica interiore. Il potere che l’educatore aveva di evocare
immagini per il giovane allievo era il fattore determinante da cui dipendevano
le qualità animiche che in seguito l’adulto avrebbe posseduto.
Si presume che presso i Toltechi l’istruzione fosse
generalizzata ed obbligatoria. Gli allievi frequentavano dapprima dei corsi
preparatori. In seguito venivano mandati in varie scuole secondarie in base alle
loro capacità e tendenze. Due grandi collegi, uno destinato a diffondere un
insegnamento scientifico, l’altro un insegnamento letterario e religioso,
nonché l’arte di governare, fornivano una conoscenza molto estesa.
Queste istituzioni, come le scuole tecniche. di agricoltura o
quelle di ingegneria o di artigianato qualificato in svariati rami, erano
sovvenzionati dallo Stato.
Tutte le università, le biblioteche, i templi, i musei e le
istituzioni destinate all’insegnamento appartenevano allo Stato ed erano a
disposizione della cittadinanza.
Noi dobbiamo lodare l’opera realizzata dagli Atlantidei dal
punto di vista agricolo e in particolare il progresso che hanno realizzato nella
coltura della banana.
In origine era come un lungo cocomero pieno di grani e con
poca polpa. Nel corso dei secoli essi hanno trattato questa pianta fino a far
produrre il frutto saporito e nutriente che noi ancor oggi apprezziamo.
Gli Atlantidei erano provetti nell’arte meccanica. Quando
questa scienza si combinava con un certo potere ch’essi possedevano
personalmente, ottenevano dei notevoli risultati.
I loro aerei erano costruiti con ottimo legno e fini metalli.
Erano a forma di sigaro, senza ali e senza elica. Per dar loro propulsione si
servivano dell’energia liberata dalla germinazione del grano. Alcuni dei loro
metodi sono stati riscoperti dalla nostra civilizzazione.
Col tempo altre scoperte ritorneranno ad essere di dominio
pubblico quando saremo in grado di servircene in modo pratico.
Con i loro grandi aerei facevano il giro della Terra
trasportando passeggeri e merci.
Il meccanismo di tali apparecchi era semplice e la velocità
superava quella dei nostri attuali mezzi di trasporto. Piccoli modelli
personali, di ridotte dimensioni, muniti d’ali, servivano per uso giornaliero
degli abitanti. Erano fatti in modo da poter essere ripiegati in valigette che
si fissavano sul dorso mediante cinghie. Per servirsene, si apriva la valigetta,
si estraevano le ali che si aggiustavano e fissavano attorno al corpo e alle
spalle. Le leve di comando erano davanti. Così equipaggiato, l’uomo poteva
volare; qualche passo rapido, un salto e tosto le ali vibravano e battevano l’aria.
V’erano anche delle vetture private simili alle nostre auto, ma più facili da
guidare.
Gli Atiantidi avevano inventato un apparecchio di diffusione
del suono simile alla nostra radio. I musicisti conoscevano i diversi usi dei
colori e delle onde musicali e il modo di eliminare i disturbi. Avevano
inventato un apparecchio simile ai nostri telefoni e televisori, ma più
perfezionati e che consentivano alle persone di parlarsi e nel medesimo tempo di
vedersi, pur essendo a notevole distanza.
La terra e i suoi prodotti appartenevano all’imperatore.
Ogni cittadino poteva avere quel pezzo di terra che gli
serviva per contribuire alle necessità dello Stato e per il sostentamento suo
personale. Tutti i prodotti, a parte quelli dell’imperatore, venivano divisi
equamente fra gli abitanti in base alle loro occorrenze.
Con questo sistema non esisteva la povertà. L’ignoranza,
la cupidigia, l’egoismo, mali molto diffusi fra noi, erano da essi sconosciuti
nell’epoca d’oro della loro razza.
I viceré amministravano le province ed erano responsabili
del benessere degli abitanti. Ad ogni individuo venivano offerte tutte le
occasioni per esercitare le capacità personali. Per un certo periodo di tempo
fu un governo pressoché ideale.
Delle navi solcavano l’oceano ed era conosciuto l’uso del
sottomarino. Questi potevano navigare sia in profondità che in superficie.
Erano equipaggiati in vista della sicurezza, della velocità e del confort.
Avevano la forma di fusi ed erano di ampie dimensioni.
Gli scienziati atlantidei sapevano utilizzare il calore
solare per le necessità casalinghe.
Veniva captato in serbatoi e distribuito nelle case. Lo si
adoperava sia per azionare le macchine che per il riscaldamento.
Grandi condotti sotterranei trasportavano il calore e
riscaldavano la superficie del suolo cosicché i piedi restavano sempre caldi.
Gli Atlantidei conoscevano l’uso dell’elettricità e ne facevano largo
consumo per le loro comodità.
La decadenza della razza ebbe inizio con l’abbandono
graduale degli esercizi religiosi, con il crescere dell’egoismo e della
cupidigia, tutto ciò sfociante nell’idolatria e nella stregoneria.
Il primo grande cataclisma avvenne prima della fine dell’era
tolteca.
Agli inizi dell’Atlantide la religione era pura,
monoteistica.
Il Sole era il simbolo di Dio. Lo rappresentava un disco
solare, emblema dell’iniziato solare che noi sappiamo essere il Cristo. Lo
chiamavano INCAL, da cui è derivato il nome della nazione INCA del Perù, una
delle più grandi colonie atlantidee.
I grandi templi dove si venerava il Sole erano costruzioni
meravigliose sia per dimensione che per architettura e decorazione. Vi veniva
insegnato l’uso della luce e della forza vitale fisica e spirituale emanata
dal Sole. Esistevano le scuole dei misteri che insegnavano un ordine di vita
altamente spirituale con le verità riguardanti la continuità della coscienza
oltre la morte e i contatti con i piani invisibili della vita e dell’essere.
Negli ultimi giorni della decadenza gli uomini finirono per
adorare degli idoli e persino le loro stesse immagini personali.
La cupidigia e la sete di accaparramento si impossessarono
degli abitanti.
La pratica della stregoneria andò generalizzandosi. Furono
perpetrati sacrifici di sangue in adorazione di falsi Dei fino a che tutte
queste pratiche odiose portarono alla caduta dell’Atlantide.
La nostra civilizzazione si effettua su una spirale superiore
e ci mostra alcune particolarità della vita atlantidea in cui troviamo molte
cose che è bene seguire e molte che conviene scartare.
È così che, mentre noi progrediamo a un livello superiore,
possiamo vedere realizzarsi nelle nostre vite vari risultati ai quali gli
Atlantidei erano arrivati.
Nella nostra qualità di Atlantidei reincarnati è normale
che si attraversino le medesime esperienze su una base migliore.
Noi abbiamo un patrimonio immenso da rivendicare.
Sta a noi usarlo per il nostro progresso sulla strada
evolutiva per un mondo più nobile e bello.
(da Rays – traduzione)