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LE ROSE O CHAKRAS
Se si esamina ogni elemento di una dottrina, si nota che nel buddismo si parla di quattro o di cinque chakras, nell'induismo, ci sono sette chakras principali, mentre i taoisti, si concentrano su tredici punti. I colori collegati a questi centri non corrispondono da una dottrina all'altra; la ragione? La risposta è molto semplice: secondo la via che sceglierete, sarà buona, se avrete un cuore puro e costanza nel lavoro. Qui terremo conto solamente delle rose, i chakras adoperati nello sviluppo cristiano.
I CHAKRAS Verità per l'aspirante occidentale: I simboli orientali, spesso sovrapposti alle rappresentazioni dei centri spirituali energetici, dovrebbero essere abbandonati, perché non sono di nessuna utilità, reale, allo spirito occidentale. Se non esiste un vero e proprio pericolo per l'aspirante orientale ad agire direttamente sui chakras, non è parimenti per l'aspirante occidentale che, da secoli, si è costituito un potente veicolo fisico, di cui, però, il suo sistema nervoso è molto debole e di conseguenza, anche il suo corpo eterico è indebolito. Perciò è consigliabile agli aspiranti occidentali, di attenersi ad un metodo non violento e senza pericoli, che li condurrà con sicurezza alla porta dell'iniziazione. Il Maestro tibetano, ha dato dei preziosi consigli pratici per il novizio, affinché si prepari a giungere al risveglio dei centri; enumera tanto succintamente e nell'ordine della loro importanza, nove punti, per giungere al risveglio totale:
Attenzione : sarebbe bene, una volta per tutte, mettere in guardia l'aspirante sui seminari, tenuti nei week-end, generalmente molto onerosi, dove un esperto, bardato di diplomi, pretende di possedere il potere personalmente o dei metodi per operare il risveglio dei chakras; ciascuno ha il suo linguaggio ed il suo metodo: suoni, visualizzazioni, imposizione delle mani, cristalli o colori; un vero chiaroveggente, capace di vedere i chakras, di renderli attivi o di armonizzarli, non si farà mai pagare; parecchie vite sono necessarie per impiantare una nuova vibrazione e risvegliare, non il Centro, ma uno o due dei suoi petali.A questo scopo, non è la concentrazione o degli esercizi strani che prevalgono, ma lo sboccio delle virtù dell'anima. È necessario disporre di numerose ore di solitudine e di libertà, quando ci si dedica a questo genere di ascesi, che chiede silenzio, purezza, calma e perfetta concentrazione. Un malinteso si è instaurato su ciò che è il fuoco di kundalini, precisiamo subito che il vero iniziato, che spesso è ancora lontano da esserlo, ha raramente a che fare con questo fuoco; è estremamente pericoloso sviluppare prematuramente il centro del coccige e non si può intraprendere un tale sviluppo, se non dopo essere passati dallo stato di discepolo, tramite una lunga serie di incarnazioni, dedicate alla disciplina del corpo fisico, emozionale e mentale. Il risveglio del centro coccigeo, sopraggiunge solamente durante le ultime tappe dell'esperienza mistica di un iniziato. Dunque non menzioneremo nessun metodo, per svegliare i centri, ma enunceremo solamente dove sono situati, secondo gli insegnamenti orientali e soprattutto di quelli occidentali.
I chakras, secondo l'insegnamento orientale: E' sul centro cardiaco che l'aspirante inizierà il suo lavoro. I simboli orientali, spesso sovrapposti alle rappresentazioni dei centri, dovrebbero essere ora abbandonati, perché non sono di nessuna, reale, utilità allo spirito occidentale; si osserverà, che è durante il periodo di perfezionamento della personalità, che l'aspirante mette l'accento sulla disciplina e sulle buone abitudini, per purificare i suoi differenti stati di coscienza. L’attenzione, in principio, è focalizzata soprattutto sulla ricerca di un'igiene di vita, di purezza dell'aria, nel bere, nel cibo, sull'esposizione al sole, sulla ginnastica fisica, ecc. Il centro, è costituito interamente dalle correnti di forza che scendono dall'ego, ritrasmesse dalle Monadi; i dodici chakras del cervello, di cui sette principali, sono la forza analoga dei sette centri situati lungo la spina dorsale. Il lavoro consisterà nell’utilizzare i centri del cervello, con un atteggiamento preciso del pensiero e delle qualità morali, che sono in realtà gli attributi dell'anima nel periodo della sua manifestazione; quando un centro del cervello è sveglio, anche il centro corrispondente sulla spina dorsale è sveglio. Bisogna ricordarsi che vivificare un centro, corrisponde sempre a vitalizzare il centro analogo della testa, affinché, finalmente, i sette centri del corpo ed i sette centri della testa, ruotino all'unisono. Ci sono nella testa sette centri, tre maggiori e quattro minori e questi centri, corrispondono direttamente ad uno o l'altro centro del corpo. Se non esiste un vero e proprio pericolo per l'aspirante orientale ad agire direttamente sui chakras, non è parimenti per l'aspirante occidentale che, da secoli, si è costituito un potente veicolo fisico, di cui, però, il suo sistema nervoso è molto debole e di conseguenza, anche il suo corpo eterico è indebolito. Bisogna mettere in guardia quelli che, a torto, affermano che la salita del fuoco sacro è la panacea che, come una bacchetta magica, apre tutti i chakras durante la sua ascensione; quando il fuoco ascende, prima che la personalità non sia più o meno purificata, ne risulta una distruzione, più o meno grave, dei tessuti eterici, che proteggono i centri tra di loro, con le ripercussioni che si possono immaginare sui tessuti nervosi. Il solo metodo di controllo dei nostri chakras, è di utilizzare il mentale. Quando il centro della testa sarà sveglio, la luce che brillerà sopra di essa attirerà l'attenzione del Maestro e l'aspirante potrà essere iniziato. Tutto il lavoro deve effettuarsi nella testa e sulla testa; è la sede della Volontà o aspetto dello spirito, che agisce tramite l'anima. I primi segni di attività del centro frontale, cominciano all'epoca della seconda iniziazione cristiana, chiamata "battesimo" e raggiunge il suo pieno sboccio al momento della "trasfigurazione". La luce nella testa, molto conosciuta dai praticanti di radjah yoga, si trova situata al centro della testa, tra il corpo pituitario e la ghiandola pineale; è là che si trova l'entrata della vera strada. Le dodici luci o centri che brillando nella testa, corrispondono ai dodici discepoli riuniti nella camera alta, quando apparve a loro il Cristo risorto, così come è scritto nei Vangeli. La camera alta è il Golgotha (il cervello); i dodici discepoli sono identificati anche con le dodici circonvoluzioni ed è nel terzo ventricolo che si trova la gloria dello Shekinah, la Divina presenza. Le sette chiese nell'apocalisse, corrispondono ai sette centri o chakras della spina dorsale. Il corpo dell'anima o corpo causale:
I chakras, secondo l'insegnamento occidentale:
Un tempo, si contavano solo sette periodi nella Bibbia, in seguito il loro numero raddoppiò. Sotto l’aspetto esoterico, rappresentano la voce spirituale dei sette centri floreali, nei loro aspetti positivi e negativi; questi centri, sbocciano sulla croce che è il corpo umano. Ma dove si trovano questi centri? Due sono nei piedi, due nelle ginocchia, due nelle mani, uno alla base della spina dorsale, uno nel plesso solare, uno nel cuore, uno nella gola e due nel cranio. Le scuole orientali dei Misteri chiamano questi centri "fiori di loto" ed i mistici cristiani, "le rose che fioriscono sulla croce del corpo fisico". Non raggiungono la loro piena luminosità, se non dopo la prima delle iniziazioni maggiori. I centri localizzati al di qua del diaframma, non si svegliano del tutto, se non una volta superata la quarta iniziazione Cristica; di conseguenza, l'umanità ignora del tutto il loro funzionamento o i processi associati alla loro attivazione. Tutti i centri localizzati al di sotto del diaframma, sono attivi, in quanto essi, sono stati svegliati durante le nove iniziazioni minori; per questo si conosce meglio la loro natura. Più tardi durante l'evoluzione, altri centri saranno svegliati. Quelli di cui ora ci stiamo occupando, rimangono, tuttavia, i più importanti dello stadio attuale dell'evoluzione umana. Il primo, situato alla base della spina dorsale, di tinta rossa, questo fuoco una volta svegliato diventa di un rosso rubino. Il secondo si trova nel plesso solare; di un arancio rossastro, si vela di un ombra di verde chiaro, grazie all'azione dei processi di trasmutazione. Il terzo si trova associato alla milza, irraggia una luce d’oro; al primo tempo del suo sviluppo, emette un colore verde-oro. Il quarto situato nel centro cardiaco, emette uno sfavillio giallo tenue; diventerà di una tinta di un blu etereo. Il quinto è localizzato nella gola ed è di un colore blu azzurro, si possono vedere dei riflessi argentati. Il sesto si trova vicino al centro della testa; le sue tinte sono il rosa, il giallo, il blu e la porpora. Il settimo si trova alla cima della testa; è una corona, di un alone dal quale si irradia una brillante luce bianca. Si tiene conto di due nel cranio.) I sette centri o rosa rappresentano certe realizzazioni spirituali molto precise, al numero dalle quali raffigura la chiaroveggenza, la chiaroudienza, il dono della profezia, l'attitudine a lasciare a volontà il proprio corpo, l'emissione del Verbo divino. Chakras svegliati dalle iniziazioni: Misteri minori: Le forze che i nove misteri minori o lunari svegliano nei sette centri del sistema nervoso simpatico: Chiaroveggenza, chiaroudienza, telepatia, profezia, guarigione, proiezione della coscienza, liberazione dai chiodi infissi nella croce del corpo. Le mani, i piedi, il fegato, la ghiandola pineale ed il corpo pituitario, costituiscono i chiodi infissi nella croce del corpo. Misteri maggiori: Coscienza cristica, guarigione istantanea, polarità, Verbo creatore, proiezione verso altri pianeti. Il sesso, il cuore, la laringe e le ginocchia sono controllati.
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