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I vangeli, il Nuovo Testamento in generale, è percorso come da un'aria di continua sfida. Provoca il lettore con improvvisi rimandi alla cronaca, come per sollecitare il controllo e la verifica; quasi presagisse di essere tacciato di menzogna. Proprio il vangelo per gli ebrei, quello di Matteo, fa coincidere la nascita a Betlemme con un cumulo di avvenimenti pubblici e rilevanti situati in Israele, quindi a portata del ricordo diretto degli ascoltatori: l'arrivo dei «magi» che, com'è detto dall'autore, mettono a rumore tutta Gerusalemme; l'apparizione, ché è presentata come vistosissima, della ben nota «stella»; l'ordine di Erode di "«uccidere tutti i fanciulli che erano in Betlemme e in tutto il suo territorio, dai due anni in giù...»". Domanda: se la nascita a Betlemme è fittizia, per farla coincidere con l'antica profezia di Michea secondo la quale il Messia doveva venire proprio da quel villaggio, perché aumentare così le difficoltà? Perché non far nascere Gesù, a Betlemme sì, ma alla chetichella? Le stesse domande per il vangelo di Luca, quello che rispecchia la predicazione ai romani. Proprio questo è il solo che spieghi perché la nascita sarebbe avvenuta a Betlemme: "Ora, in quei giorni uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutta la terra abitata. Questo censimento elide luogo prima che Cirino fosse governatore della Siria. E tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città". Dunque, come la predicazione di Matteo agli ebrei faceva riferimento, per la nascita di Gesù, ad avvenimenti ebraici, Luca non manca di riferirsi a nomi e disposizioni imperiali, quelli che proprio i romani conoscevano meglio degli altri. Si è discusso a lungo e ancora si discuterà a quale censimento Luca accenni. Sarebbe opportuno, forse, chiedersi anche la ragione del rimando a un avvenimento pubblico e a nomi e circostanze romane, proprio davanti agli ascoltatori più informati, se questo è davvero un mito che si tenta di storicizzare. Lo stesso riferimento gratuito alla cronaca, anche minuta, è in moltissimi altri episodi evangelici. La sfida è continua, si citano personaggi con nome e cognome quasi a invocarli come testimoni. |
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