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OTTAVO GIORNO
Tema: Povertà
La storia: Perché alla grotta c'erano l'asino e il bue
Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla. Per primo, naturalmente, si presentò il leone. «Solo un re è degno di servire il Re del mondo», ruggì. «Io mi piazzerò all'entrata e sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al Bambino!». «Sei troppo violento», disse l'angelo. Subito dopo si avvicinò la volpe. Con aria furba e innocente insinuò: «Io sono l'animale più adatto. Per il Figlio di Dio ruberò tutte le mattine il miele più profumato e il latte più ricco di panna. Porterò a Maria e Giuseppe, tutti i giorni, un pollo grasso!». «Sei troppo disonesta», disse l'angelo. Tronfio e sfolgorante arrivò il pavone. Dispiegò la sua magnifica ruota color dell'iride e proclamò: «Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella del palazzo di Salomone!». «Sei troppo vanitoso», disse l'angelo. Passarono, uno dopo l'altro, tanti animali. Ciascuno magnificava il suo dono, invano. L'angelo non riusciva a trovarne uno che andasse veramente bene per il compito delicato di custodire e aiutare il Re dei Re. Si accorse però di un paio di animali che continuavano a lavorare, con la testa bassa, nel campo di un contadino, nei pressi della stalla di Betlemme. Erano l'asino e il bue. L'angelo li chiamò: «E voi non avete niente da offrire?». «Niente», rispose l'asino e afflosciò mestamente le lunghe orecchie. «Noi non abbiamo niente oltre l'umiltà e la pazienza. Tutto quello che abbiamo in più sono le bastonate!». Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi, disse: «Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code». L'angelo finalmente sorrise: «Voi siete quelli giusti!».
Ormai tutti abbiamo fatto il presepio. Chi rappresentano le statuine che abbiamo collocato intorno alla grotta? Gesù è nato nella povertà, tra gente semplice e generosa. Perché questa scelta? Anche Maria e Giuseppe erano poveri e semplici, proprio per questo sono totalmente disponibili alla chiamata di Dio. Coloro che hanno l'anima soffocata dal peso delle ricchezze e del potere, come Erode, non sentiranno mai la voce del Signore. Sono troppo occupati a difendere quello che hanno. Così rischiano addirittura di intralciare i piani di Dio. I ricchi e i superbi hanno tutto, i poveri invece non hanno niente. Per questo sanno attendere dagli altri e da Dio. Sono capaci di ricevere e quindi di dare. Sono gli occhi dei poveri e dei semplici che vedono Gesù Bambino e soltanto le loro orecchie sentono il canto degli Angeli. Se vogliamo sentire e vivere il messaggio eterno del Natale dobbiamo anche noi liberarci dalle troppe cose che ci distraggono e impediscono la nostra vita spirituale.
"Signore Gesù, riempi tu il nostro cuore. Con Maria, con gli angeli e con i pastori noi ti adoriamo. Ti sei fatto povero per farci ricchi con la tua povertà: concedi a noi di non dimenticarci mai dei poveri e di tutti coloro che soffrono."
Aiutare la mamma ed il papà a costruire il presepio o l’albero di natale.
Rinunciare a qualcosa per darlo a qualcuno più povero, prendendo il denaro dal proprio salvadanaio. |
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A.C.R.O. - Gruppo di Studi Rosacrociani di Roma -
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