1. Cercate di immaginare il mondo dal punto
di vista di vostro figlio, mettendo intenzionalmente da parte il vostro. Fatelo
ogni giorno, per qualche istante, per ricordare a voi stessi chi è questo
figlio e che cosa affronta nella vita.
2. Immaginate come apparite agli occhi di
vostro figlio, che ha voi come genitori, in questo momento: questa nuova
prospettiva come potrebbe modificare il modo in cui vi muovete nel corpo e nello
spazio, il modo di parlare e ciò che dite? Come volete relazionarvi con vostro
figlio in questo momento?
3. Esercitatevi a considerare i vostri figli
perfetti così come sono. Vedete se riuscite a restare consapevoli della loro
sovranità attimo dopo attimo e a lavorare per accettarli come sono quando è
più difficile per voi farlo.
4. Siate consapevoli delle vostre
aspettative sui figli e considerate se sono davvero rivolte nel loro interesse.
Inoltre, siate coscienti di come comunicate queste aspettative e di come esse
influenzano i vostri figli.
5. Praticate l'altruismo anteponendo i
bisogno dei vostri figli ai vostri ogni volta che sia possibile. Poi vedete se
c'è un terreno comune, in cui anche i vostro bisogni possono essere
soddisfatti. Potete restare sorpresi da quante coincidenze siano possibili,
specialmente se siete pazienti e desiderosi di trovare un equilibrio.
6. Quando vi sentite perduti, o in scacco,
ricordatevi di restare immobili, come invita a fare la poesia di David Wagoner
Lost: "La foresta respira...." ascoltate che cosa dice: " La
foresta sa / dove sei. Devi lasciare che ti trovi". Meditate su tutto ciò,
portando piena attenzione alla situazione, a vostro figlio, a voi stessi, alla
famiglia. Nel fare questo, potreste andare oltre al pensiero e percepire
intuitivamente, con tutto il vostro essere (sentimenti, intuizione, corpo, mente
e anima), che cosa è veramente necessario fare. Se questo non è sempre chiaro,
allora la cosa migliore è non fare nulla finché le cose non si chiariscono. A
volte rimanere in silenzio fa bene.
7. Cercate di incarnare una presenza
silenziosa. Essa nel tempo si trasformerà in una pratica consapevolezza, se
siete attenti a ciò che portate in voi e a ciò che proiettate nel vostro
corpo, mente e parola. Ascoltate attentamente.
8. Imparate a vivere con tensione senza
perdere l'equilibrio. Nel libro "Lo zen e il tiro con l'arco" Herrigel
descrive come gli fu insegnato a restare immobile senza sforzo nel punto di
massima tensione dell'arco, senza scoccare la freccia. Nel momento giusto,
misteriosamente la freccia parte da sola. Fate questo esercizio cercando di
muovervi in ogni momento senza tentare di cambiare niente e senza dover ottenere
un particolare risultato. Semplicemente richiamate la vostra piena
consapevolezza e presenza in questo momento. Esercitatevi a vedere qualunque
cosa accada come "praticabile", disposti a restare nel momento
presente, affidandovi al vostro intuito e ai vostri migliori istinti. Vostro
figlio, specialmente quando è piccolo, ha bisogno che voi siate il suo centro
di equilibrio e di fiducia, un punto di riferimento affidabile con cui può
trovare l'orientamento all'interno del suo paesaggio. La freccia e il bersaglio
hanno bisogno uno dell'altra. Non serve forzare. Si troveranno l'un l'altra
grazie alla saggia attenzione e pazienza.
9. Chiedete scusa a vostro figlio quando vi
accorgete di aver tradito la sua fiducia, anche in modi apparentemente
insignificanti. Le scuse sono riparatrici. Una scusa dimostra che avete
ripensato ad una situazione e siete arrivati a vederla più chiaramente o a
considerarla dal punto di vista di vostro figlio. Ma dobbiamo stare attenti a
non essere "spiacenti" troppo spesso. Questa parola perde il suo
significato se ne abusiamo e se facciamo del rimorso un'abitudine. A quel punto
può diventare una maniera per non assumersi le proprie responsabilità. Siate
coscienti di questo. Cuocere nel proprio rimorso di tanto in tanto è una buona
meditazione. Non spegnete il gas finché la cena non è pronta.
10. Ogni figlio è speciale e ogni figlio ha
bisogni speciali. Ognuno vede in modo unico. Tenete un'immagine di ciascun
figlio nel vostro cuore. Annegate nel suo essere, augurandogli ogni bene.
11. Ci sono momenti, molti importanti, in
cui abbiamo bisogno di esercitarci ad essere chiari, forti e non equivoci con i
nostri figli. Consentite che questo avvenga il più possibile nella
consapevolezza, nella generosità e nel discernimento e non per paura, ipocrisia
e desiderio di controllo. Essere genitori consapevoli non significa essere
troppo indulgenti, dominanti e controllori.
12. Il più grande dono che potete dare ai
vostri figli è il vostro sé. Ciò significa che fare il genitore equivale a
continuare a crescere nella conoscenza di sé e nella consapevolezza. Dobbiamo
essere radicati nel momento presente per condividere ciò che di meglio e più
profondo c'è in noi. Questo è un lavoro continuo, che può essere esteso
trovando un momento per la tranquilla contemplazione in qualunque modo ci sembri
adatto per noi. Lo abbiamo solo adesso. Usiamolo nel migliore dei modi, per il
bene dei nostri figli e per il nostro.