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IL SECONDO AVVENTO O PARUSIA

di Sergio De Ruggiero

 

Il "Secondo Avvento" o ritorno di Ges� in forma visibile sulla Terra, si basa su alcune parole del Maestro riportate dai vangeli di "Matteo" (24:29-31), "Marco" (13: 24-27), "Luca" (21:25-28), su alcuni passi riportati nei "Atti degli apostoli" ( 3:13, 20-21), da alcuni passi della seconda Lettera di Pietro e da ci� che scrive San Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi.

La Chiesa delle origini, credeva fermamente che poco tempo dopo l�ascensione del "Signore", "Egli", sarebbe ritornato ad inaugurare, in pienezza di gloria, l�era messianica, si sarebbe cos� fondata una "Nuova Galilea" o come disse l�apostolo Giovanni, la realizzazione di una "Gerusalemme Celeste". In seguito, numerosi seguaci della giovane famiglia cristiana, giunsero a ritenere che il vero significato delle parole di Ges�, risiedesse nel compimento delle sue promesse, che si sarebbe realizzato nella vita spirituale piuttosto che in un regno terreno. L�insegnamento del ritorno del Cristo, noto anche come "Parusia" vale a dire "Presenza", ha avuto una notevole importanza, anche nelle forme estreme del millenarismo. In epoca medioevale l�attesa di una trasformazione escatologica del cosmo, perme� questi movimenti religiosi, diffondendosi in particolare tra i seguaci di Gioacchino da Fiore, le cui dottrine furono dichiarate eretiche dalla Chiesa nel 1215.

Secondo il pensiero "Escatologico", vale a dire quella parte della dottrina teologica concernente la vita individuale dopo la morte e la condizione finale del mondo; letteralmente significa "discorso sulle cose ultime", afferma che l�avvento Ges�, proclam� la venuta del regno di Dio inaugurando il tempo della salvezza: la sua croce e la propria resurrezione, rappresentano la vittoria di Dio sul peccato e sulla morte.

La piena concretizzazione del regno � tuttavia attesa alla "seconda" venuta del Cristo o "Parusia", che le prime comunit� cristiane, come gi� affermato, pensavano come imminente. La parusia, era vista, oltre che come giudizio, principalmente come salvezza e speranza per le primitive comunit� cristiane perseguitate. In epoca "patristica" si porr� l�accento, contro il dualismo antropologico greco, promulgando la concezione cristiana della resurrezione dei morti. Con il prolungarsi dell�attesa della parusia e l�avvento dell�era di Costantino, la riflessione teologica accentu� l�interesse per le sorti individuali; in seguito, a partire dal VII� secolo, si concentr� sulle questioni del destino ultraterreno dell�anima, dell�inferno e del paradiso e sul problema, del rapporto tra il giudizio individuale e quello finale.

Ma allora cosa � realmente la parusia o secondo avvento, come potremo riconoscere concretamente l�avvenuto ritorno del Maestro?

Il nostro fondatore Max Heindel, nei suoi scritti, insiste con forza sull�evoluzione della natura umana, ci descrive minuziosamente, i passaggi evolutivi che la razza umana ha dovuto superare fino ad oggi e invita l�uomo a proseguire prontamente, su questo "Sentiero", indicandoci il come ed il perch� del nostro pellegrinare terreno, esortandoci a realizzare il mezzo, con cui poterci svincolare dalla dura materia e con noi, rendere libero, il corpo vitale dello "Spirito del Cristo", in lei contenuta.

Afferma Max Heindel:

Quando l�uomo viveva nell�antica Atlantide, in fondo ai bacini della Terra, una bruma carica d�acqua gravava pesantemente su di lui. Queste condizioni avevano indurito il suo corpo fisico. Di conseguenza le vibrazioni dei veicoli pi� sottili che compenetravano questo corpo, erano considerevolmente rallentati. Questo rallentamento si notava soprattutto nel suo corpo vitale che � costituito da etere, materia estremamente sottile, appartenente al mondo fisico e quindi, soggetta a determinate leggi fisiche. L�energia solare, non riusciva ad attraversare questa spessa foschia, cos� come avviene oggi, che penetra tranquillamente la nostra chiara atmosfera. Se a tutto questo, si aggiunge il fatto, che il corpo vitale dell�uomo, in quest�epoca, era quasi unicamente costituito dai due eteri inferiori, agenti dell�assimilazione e della riproduzione, possiamo facilmente comprendere quanto i progressi evolutivi in quell�epoca, dovevano essere lenti. L�uomo conduceva un�esistenza quasi vegetativa. Il suo compito si limitava alla ricerca del cibo ed alla riproduzione della specie; se questo stesso uomo fosse stato bruscamente sottoposto alle condizioni atmosferiche nelle quali ci troviamo adesso, la diminuzione della pressione atmosferica avrebbe provocato, istantaneamente, l�allontanamento del suo corpo vitale dal proprio veicolo fisico, vale a dire la morte.

Solo poco a poco il corpo fisico perse la sua enorme densit� molecolare e di pari passo, i due eteri superiori si formarono, in modo tale che l�essere umano, divenne atto a vivere in un�atmosfera pi� leggera, pi� chiara, sotto una pressione meno forte, atmosfera nella quale viviamo, da quando si produsse l�avvenimento storico conosciuto sotto il nome di "Diluvio".

In tale momento, la bruma si condens�, quando il Sole, era per effetto della precessione degli equinozi, entrato nel segno d�acqua del Cancro, circa diecimila anni fa, secondo quanto Platone apprese dai sacerdoti egizi.

Da tal epoca noi abbiamo avuto la possibilit� di captare maggiore quantit� di forza solare e di assimilarla. Nell�attuale corpo umano si trova una porzione considerevolmente maggiore dei due eteri superiori del nostro corpo vitale, ci� ci permette di esprimere qualit� di un�essenza superiore, conveniente allo sviluppo che dobbiamo operare nell�Era che si apre.

� utile ricordare che le qualit� che abbiamo dovuto acquisire per liberarci dalle condizioni che prevalsero sul continente atlantideo, furono essenzialmente d�ordine fisiologico. Abbiamo dovuto sviluppare dei polmoni per respirare aria pura e nella quale siamo perennemente immersi, aria che permette al nostro corpo vitale di vibrare ad una frequenza, notevolmente pi� rapida ed intensa di quella avuta sotto la densa umidit� atlantidea.

Partendo da queste considerazioni, � facile comprendere che per svilupparci di pi� occorrer� che il nostro corpo vitale, si liberi completamente dagli impedimenti provocati dal suo corpo denso, affinch� possa vibrare liberamente nella pura aria. Il corpo che allora avremo, non conoscer� pi� alcuna fatica e, infatti, non ci sar� pi� bisogno di riposare. I dodici nervi del cranio, che sono le porte d�entrata della coscienza umana, non saranno mai pi� chiuse, la "Nuova Galilea" o "Gerusalemme Celeste" sar� formata di "Etere-Luce" del Sole.

Durante la Sesta Epoca o "Nuova Galilea", esister� solamente un�immensa fraternit� che abbraccer� tutta la Terra, sotto la direzione del "Cristo ritornato".

Il "Cristianesimo" cos� come si pratica in questo momento, non pu� darci alcun�idea di ci� che sar� la "Vera" religione del Cristo. Questo Cristianesimo "Nuovo", rimarr� nell�attesa, fino a quando, ogni sentimento di razza non sar� dissolto.

L�amore che gli uomini conosceranno, sar� senza sorta d�egoismo. Gli ordini del "Signore" saranno conformi a quelli della saggezza. Ogni uomo lavorer� per il bene di tutti. La ricerca di vantaggi personali sar� una cosa relegata al passato. Tutti gli esseri umani, saranno uniti in un amore universale.

"La carne ed il sangue non possono ereditare il regno" (S.Paolo, 1� Cor. XV: 50), perch� queste sostanze impediranno sempre i progressi spirituali che dovranno essere realizzati in quest�epoca.

Quando il Cristo riapparir�, noi dovremo aver preparato il nostro corpo dell�anima ed essere in grado di liberarci del corpo denso, al fine di essere "trascinati nelle nuvole ad incontrare il Signore nell�aria" ( S.Paolo, 1�lett. ai Tessalonicesi IV: 17).

Quando avverr� ci� Chiesero i discepoli.

Se diamo credito alle parole del Cristo: "Il mio regno non � di questo mondo" e, se intendiamo per il vocabolo "mondo" "l�ordine attuale delle cose" che � il significato del vocabolo greco "Cosmos" e non il nostro pianeta Terra, che � chiamato "Gea", comprenderemo che � inutile cercare il Cristo fra le nubi, in cielo.

Quando il Sole entr�, per precessione nella costellazione dell�Ariete, inizi� una nuova era ed il Cristo, venne ad apportare la buona novella. Egli disse implicitamente che i nuovi Cieli e la nuova Terra non erano ancora pronti, ma lo dichiar� esplicitamente ai suoi discepoli, quando rispose loro, che essi non potevano seguirlo l� dove egli andava, ma che in questo luogo, lo avrebbero seguito "pi� tardi".

"Io vado a prepararvi un luogo", promise a loro, "torner� e vi accoglier�".

Quando il Cristo ritorner�, quando la sua voce far� echeggiare il suo potente appello, come durante il diluvio gli atlantidei che non avevano i polmoni ancora sufficientemente sviluppati non poterono essere salvati, cos� coloro che, all�inizio di quest�Era nuova, non avranno rivestito il loro "abito nuziale d�oro" non saranno ammessi presso il Salvatore, dovranno attendere e prepararsi pi� tardi. Quelli invece, il cui corpo vitale sar� ben organizzato, vale a dire atto a liberarsi dal proprio corpo denso abbandonato, andranno incontro al Signore e dimoreranno con "Lui" durante tutta l�Era. San Paolo parla di questo ritorno come del "Cristo formato in voi".

Fintanto che il Cristo non sar�, cos� formato, "all�interno di noi stessi", l�umanit� non sar� pronta e ne potr� rendersi conto, del "Suo" secondo avvento.

 

Sergio De Ruggiero

Ostia Lido, 15 settembre 2003

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