Piccola
riflessione sul significato Esoterico del Natale Cristiano
e la venuta o rinascita del nuovo "Uomo".
Nell’avvicinarsi del Santo
Natale a seguito di un incontro avuto col nostro Presidente, in casa di un caro
amico, fui sollecitato ad una meditazione spirituale sul significato Esoterico
del Natale Cristiano e la venuta o rinascita del nuovo Uomo.
Il tutto aveva ragione d’essere
a causa di un mio precedente scritto sul mito del "Dottor Faust",
personaggio dell’opera drammatica del grande Iniziato che fu J.W.Goethe,
definito "lavoro incommensurabile" per stessa affermazione dell’autore.
In effetti, l’opera ha in sé
tutti i requisiti per potersi addentrare con fiducia nella riflessione proposta,
perché come sappiamo, narra le vicissitudini di un uomo che per amore del
sapere, sperimenta di persona ogni bassezza umana, arrivando al punto di
sacrificare la propria Anima pur di raggiungere lo scopo finale.
Alle comuni menti può sembrare
sacrilego meditare sul Santo Natale partendo dal corrotto personaggio del Faust,
ma questo, è solo ciò che appare.
Come appartenenti alla Scuola
Rosacrociana d’Oceanside, fondata dal nostro Fratello Maggiore Max Heindel,
finalmente liberi dai preconcetti della Fede Dogmatica e padroni della Divina
Scienza Rivelata, sappiamo bene che così non è, e che come tutti i miti, che
furono donati dalle primitive Gerarchie Istruttrici alla nascente Umanità, esso
è di grande importanza, per sviluppare quegli ideali divini da coltivare e se
necessario per cui lottare, affinché il Nuovo Uomo possa far ritorno alla casa
del Padre e con "Lui" gioire della Sua Gloria.
In proposito pregava il Maestro
Gesù:
"Affinché tutti loro
siano una cosa sola, siccome Tu, Padre, sei in Me ed io in Te, anch’essi siano
Uno in Noi".(Vangelo di Giovanni: 17,20-26)
Mentre, Max Heidel dichiara:
"I simboli divini che, di
quando in quando, furono donati all’umanità, parlano a quell’insieme di
verità che è depositato nel nostro cuore, risvegliando la nostra coscienza a
delle idee divine che sono fuori, della portata delle parole. Perciò il
simbolismo, che ha giocato un ruolo di principale importanza nella passata
evoluzione, è ancora una necessità centrale per il nostro sviluppo spirituale,
se ne consiglia quindi lo studio, fatto tramite il nostro intelletto ed il
nostro cuore".
Analizziamo ora brevemente, la
comunanza d’idee che c’è a mio avviso, tra i due avvenimenti, prima
riassumendo brevemente l’opera del Faust ed in seguito, cercando il
significato Esoterico del Santo di Natale.
Faust, scienziato, medico e
filosofo, dopo una vita trascorsa nello studio dello scibile umano, si rende
conto che nonostante non abbia mai operato al fine di arricchirsi, non riesce
più a trovare nei libri e quindi nello studio convenzionale, la risposta
definitiva ai suoi dubbi.
Egli ha lottato in tutta la sua
esistenza solo per amore della Verità ed è giunto ad un punto da cui vede,
che:
"Un Mondo di Spirito
circonda l’uomo, e tutto è, per mezzo d’Esso".
Con la magia, tenta allora di
addentrarsi in questo mondo eterico, aspirando così ad una conoscenza superiore
e pertanto più veritiera di quella studiata finora sui testi.
Mentre sta per eseguire un rito
magico, gli si presenta dal nulla un essere evanescente, vestito alla maniera
dei cavalieri spagnoli, costui magicamente, induce Faust in un sonno profondo
(inganno della mente) facendogli provare in sogno, quelle esperienze sensuali e
di potere materiale a cui egli, aveva rinunciato da molto tempo.
Nella sua diabolica astuzia, lo
Spirito manifesta in lui la magica sensazione d’essere giunto finalmente alla
"Vera" sapienza.
Ora Faust prova quella gioia
infinita di aver realizzato lo scopo della sua vita, essere arrivato alla
conoscenza superiore.
Risvegliandosi però, si
accorge di aver solo sognato, provando quel senso d’amarezza e frustrazione
che provano tutti quelli che convinti d’essere giunti alla meta, s’accorgono
che l’esperienza avuta è solo il frutto della loro fervida fantasia, dopo un
primo momento di sconforto, s’accorge che l’eterico essere è rimasto
imprigionato nel magico pentacolo che egli stesso aveva disegnato in terra,
prima di dare inizio al rito.
Pervaso dalla superbia d’essere
riuscito finalmente nel suo intento, d’imprigionare chi poteva avere la
capacità di svelargli i misteri che andava affannosamente cercando, chiede allo
spirito la ragione del suo impedimento ed alla fine il suo nome.
Il demone, rendendosi conto che
il ricercatore non è in grado di conoscere fino in fondo le Leggi Occulte che
regolano i Mondi Superfisici, con un nuovo sortilegio riaddormenta Faust e
fuoriesce dal sacro pentacolo.
Ora, risvegliandosi di nuovo,
lo sconforto e l’amarezza più profonda pervadono lo scienziato. La superbia
del primo momento si è trasformata in umiliazione e con questo nuovo stato d’animo,
rievoca lo spirito precedentemente apparsogli.
Costui forte della sua maligna
potenza gli si ripresenta, proponendogli un diabolico patto:
"Sarò al tuo servizio qui
in Terra, m’impegno d’obbedir hai tuoi cenni e mai sostar, ma quando ci
vedremo nell’altro regno, la stessa cosa, tu per me, dovrai far".
Faust stesso però pone una
clausola prima d’accettare quanto offertogli, vale a dire il patto sarà da
lui onorato, solo nel momento in cui avrà realizzato la sua opera e pertanto,
porrà fine alla sua attività.
Il ricercatore e ben
consapevole, che nulla è più deleterio dell’inattività per porre fine all’esistenza
terrena e nella clausola posta da Faust e nella sua accettazione da parte del
demone, ci sono le Leggi basilari dell’evoluzione umana.
Accettata la condizione, il
patto è firmato col suo sangue.
Sappiamo bene che il sangue è
un "Fluido di speciale natura", nella Bibbia troviamo scritto che:
"In esso è la sede dell’anima". Come appartenenti alla Scuola
Rosacrociana abbiamo appreso, che è: "L’elemento principe di un Ego
Superiore".
Da questo punto in poi, il
ricercatore dell’anima sperimenterà sulla propria pelle, tutta l’amarezza
che la Legge di Causa e Conseguenza, provocherà in seguito alle sue nefaste
azioni (esperienza).
Vedrà giustiziata la propria
amata Margherita, pura e nobile fanciulla, in cui l’amore sensuale provocato
da lui porterà ad uccidere, inconsciamente, la propria madre.
Entrerà, accompagnato dal
servile demone, nella Fucina delle Streghe partecipando con loro all’orribile
Sabba.
Sarà la causa diretta di una
colossale truffa perpetuata ai danni di un piccolo stato, che avendo avuto
fiducia nei suoi poteri magici lo nominò tesoriere del Re, realizzando così
irreparabilmente la sua rovina.
L’opera continua con un’infinità
d’azioni compiute dal protagonista, che operando con l’intento di portare
amore e comprensione al suo prossimo, tramite l’opera del suo diabolico amico,
riesce ad ottenere l’esatto contrario di quanto voluto.
Arrivando al termine della sua
drammatica esistenza, tormentato dai rimorsi che le proprie passionali gesta
avevano provocato, Faust si dedica con tutta la forza del suo amore, alla
realizzazione del suo ultimo progetto, la creazione di una nuova
"Terra", ove regni una società di pace, amore e fratellanza, mirando
così a realizzare il più alto e nobile ideale umano.
Nel corso del tempo vede questa
Terra materializzarsi, sorgendo rapidamente dall’esteso mare e si accorge che
i suoi vecchi ed avvizziti occhi, pian piano perdono la loro capacità visiva;
spiritualizzando il suo essere, cambia il genere di contemplazione, passando da
una vista materiale ad una celeste.
Mentre ciò avviene, volge il
proprio pensiero alle forze di Mefistofele che svolgono ininterrottamente,
secondo il patto, il loro lavoro nell’opera divina da lui progettata e si
convince al fine, d’aver compiuto la pretesa del suo demone, vale a dire:
"Il potere che malgrado
ordisca il male, al fine favorirà il bene".
Il resto del racconto narra che
il maligno, raggiunto il suo scopo, cerca di prelevare l’anima di Faust, che
opponendosi, poiché non ha ancora portato a compimento la realizzazione della
sua opera, lotta disperatamente, in aiuto dello scienziato scenderanno le
schiere degli Angeli, che dopo una cruenta lotta con i figli del male,
vinceranno, portando con loro nella Gloria di Dio, il ricercatore dell’anima,
riscattatosi finalmente dal suo nefasto agire.
Sappiamo bene, che il vero ed
essenziale scopo della vita terrena non è certo quello di raggiungere la
felicità materiale, bensì di realizzare più esperienza possibile con la quale
far germogliare i nostri latenti poteri spirituali, per poi convertirli in
Facoltà o Doti, con cui sia possibile uniformarci al Divino Piano Evolutivo.
Questo è il dramma che
iniziando in Cielo, col permesso dato da Dio ai demoni di tentare le Anime,
termina sempre in Cielo, allorché vinta la tentazione, l’anima Eroica torna
alla sua Fonte Originale.
Faust rappresenta il travaglio
dell’anima umana, che anela la conoscenza ad ogni costo e con ogni mezzo,
sperimentando il vero compito dell’esperienza terrena, seguendo il sentiero
della ricerca e della conoscenza diretta ed una volta ottenuta, s’incammina in
quello dell’azione corretta.
Max Heindel
afferma:
"Faust è un effettivo
figlio di Caino, mentre Margherita, personaggio chiave dell’opera è la
prediletta dei figli di Set".
La giovane segue la via della
fede e della devozione bigotta, percorrendo la strada tracciata da altri e non
quella del suo personale, affannoso, sentiero spirituale.
Ora veniamo all’argomentazione
del Santo Natale.
Questo segna ,
anagraficamente
per noi Occidentali, la nascita del Maestro Jeoushua Bar Joseph
("Bar", nella lingua originale significa: figlio di...) il Nazareno,
così denominato per la sua provenienza dal villaggio di Nazareth, situato in
Galilea del Sud, anche se ad onor del vero, alcuni critici della storia
evangelica del Cristo, non accettano questa versione, perché a loro dire, il
villaggio di Nazareth non esisteva ancora al tempo della nascita del Signore;
essi affermano che l’aggettivo Nazareno provenga, con molta probabilità, dal
"Nazireo"in altre parole il voto di dedicare completamente la propria
vita a Jehova (Numeri 6: 2), né più e né meno dei nostri monaci o suore.
Cronologicamente, risale all’anno
zero della nostra epoca, ma storicamente sappiamo che ciò è avvenuto sotto il
dominio dell’Imperatore romano Cesare Augusto, durante l’editto che imponeva
alle Nazioni sottomese a Roma, il censimento del loro popolo, all’incirca nel
750 dell’era romana, il che sta a significare quattro o sei anni prima della
data indicata.
Il giorno da celebrare fu
fissato dai primi Padri della nascente Chiesa di Roma nel 25 Dicembre, ciò
avvenne giacché in questa data, nella Roma pagana si celebrava la più grande
festività religiosa del tempo, la celebrazione del "Sole Invictor",
culmine dei famosi "Saturnali", fastosi festeggiamenti in onore del
dio Saturno.
Quale appellativo più grande
si poteva adottare per il Salvatore del Mondo, se non quello di "Luce dell’umanità".
Inoltre in tale data si celebra
in ogni paese del Mondo, il Solstizio d’Inverno, vale a dire la rinascita
della forza solare, che gradatamente riprende la sua energia vitale.
Come studenti Rosacrociani,
conosciamo l’importanza esoterica che tal evento enuncia, il metodo "Hendeliano"
pone a riguardo una particolare attenzione, con l’uso di "Servizi"
specifici, da tenere tra gli studenti.
Nel Mondo Cristiano d’allora,
questa data segnò immediatamente un gran conflitto ideologico tra la Chiesa d’Occidente,
con sede a Roma e quella d’Oriente con sede a Costantinopoli, infatti i Padri
Orientali pensavano che la nascita del Figlio di Dio, dovesse coincidere con la
ricorrenza della "Sua" prima manifestazione messianica e questa, era
riscontrata secondo i Vangeli, dalla visita e adorazione dei Re Magi, quei tre
Maghi o "Esseri di Luce", che in quel tempo rappresentavano tutta la
sapienza umana ed è per questo, che nel Cristianesimo di rito Orientale, la
nascita del Signore è celebrata il 6 Gennaio, cioè nella ricorrenza della
nostra Epifania o Visitazione.
Questa la parte storica, per
quanto riguarda quell’Evangelica ognuno di noi la conosce, anche se è da
notare che i due vangeli sinottici, quello di Luca e quello di Matteo, che
narrano della natività, sono discordanti tra loro.
Per tale ragione, propongo
piena libertà d’interpretazione, secondo il proprio "Sacro"
discernimento.
Allora mi limiterò a riportare
fedelmente, una parte delle lettere agli studenti, inviate ad ognuno di noi
dalla sede centrale d’Oceanside, nell’occasione del Santo Natale
intercalando di tanto in tanto, con quelle considerazioni esoteriche che il
racconto del Faust ci propone.
Oceanside, Natale 1991
Caro Amico, come aspiranti sul
Sentiero, abbiamo certamente avvertito la magica attrattiva di questo Santo
periodo, per celebrare in ogni modo questo momento di serenità, dobbiamo porci
però una domanda importante:
"Il Cristo abita sempre
più nel nostro cuore?
Insieme ai doni materiali
stiamo offrendo anche noi stessi "
Nell’opera del Faust, finché
il protagonista lavora intensamente per i suoi fini materiali, ogni sua azione
è nefasta e carica di pene, nel momento in cui esso sacrifica la propria
individualità per realizzare, con ogni suo mezzo, una nuova Terra, colma d’idealismo
divino, arrivando al punto di lottare anche fisicamente con le forze del male, i
Cieli si aprono, e le schiere degli Angeli arrivano in suo aiuto, conducendolo
vittorioso nella Gloria di Dio.
Oceanside...
"Quando ci renderemo conto
del nostro obbligo personale verso il Cristo?"
Cominciando a dimostrargli la
nostra gratitudine, cessando di compiere azioni dannose, così da sviluppare in
noi le latenti qualità atte ad avanzare nella personale Evoluzione?
Quando riusciremo, in tal modo,
a liberare il Divino Essere dall’annuale sacrificio di Se stesso?
Sacrificio cosciente che Egli
compie per noi".
In questo periodo astrologico,
le vibrazioni dello Spirito sono le più forti, dovremmo renderci conto che ogni
nostra azione, si rifletterà sugli Archetipi dei nostri corpi.
Quando il nostro comportamento
è in accordo con la Legge dell’Evoluzione, l’archetipo si rafforza,
permettendoci di vivere più a lungo, realizzando in tal modo più esperienze
possibili.
Così operando, anche la nostra
anima crescerà, formando così il meraviglioso Manto Nuziale a cui ognuno di
noi aspira, in corrispondenza della nostra capacità d’apprendere.
Goethe narra che Faust, proprio
per la sua "Divina" voglia d’imparare, sacrifica a Mefistofele la
dote più cara che possiede, l’Anima Immortale e questo accade perché
comprende, che la Natura Superiore, ha bisogno della Sacra Verità.
Egli è cosciente che per
apprendere deve provare e cosa rimane a perpetua memoria nell’uomo, se non
quelle esperienze dirette, che vanno accumulandosi, provando personalmente l’effetto
causato dal nostro agire.
Solo dopo aver accumulato tali
esperienze il Corpo dell’Anima, ritrova finalmente la divina conoscenza del
Se, avviandosi rapidamente verso la sua Sorgente di Luce.
A tal proposito ricordo una mia
personale esperienza, avuta all’inizio del cammino sul Sentiero Rosacrociano.
Ho ricevuto come molti di noi,
un’educazione Cattolica, basata sul dogma e sulla fede incondizionata in Gesù
Cristo e nei suoi ministri, col solito, sistema intimidatorio, della paura dell’Inferno,
sono stato allevato nella paura primordiale del Maligno.
Tutto questo comportò in me
dei veri e propri disturbi psichici, quando a volte restavo solo al buio, la mia
mente ottenebrata vedeva e a volte sentiva, degli esseri mostruosi
materializzarsi dal nulla e tetre mani protrarsi in atteggiamenti minacciosi
verso di me.
Crescendo la paura del demone
andò pian piano scemando, ma nonostante la mia mente penetrasse sempre più
nella materia fisica, ciclicamente, mi tornavano ad apparire in sogno, quelle
diaboliche visioni.
Tutto ciò mi portava un enorme
stress, sia fisico sia mentale, alzandomi mi sentivo più stanco di quando mi
ero coricato, il mio stato d’animo restava turbato per molti giorni, era come
se un vampiro, avesse succhiato via tutta l’energia vitale che era in me.
All’improvviso però, accadde
un fatto veramente eccezionale, mi si ripresentò nel sogno lo stesso infernale
incubo che mi perseguitava da anni.
Ricordo, che sognai di uscire
da casa e addentrandomi nel mio giardino, vidi il mio cane "Franz", un
meraviglioso dobermann di cinque anni, cui ero particolarmente affezionato,
completamente smembrato, c’erano pezzi del suo corpo sparsi da tutte le parti,
come se una belva feroce avesse dilaniato le sue carni.
Il mio raccapriccio e la mia
angoscia furono enormi e mentre pensavo a quale creatura diabolica poteva aver
commesso tale scempio, ecco che alle mie spalle intravidi la figura di un essere
umano, istintivamente mi resi conto che costui era stato l’artefice di tale
orribile fatto.
Intuii immediatamente che quest’essere
non poteva che essere lui, il mio antico avversario, il nemico atavico dei miei
sogni infantili, in altre parole, Satana in persona.
Dopo un primo momento di
comprensibile smarrimento, mi resi conto che bisognava porre fine a questo
perpetuo tormento e senza pensarci molto, presi il secchio dell’acqua,
utilizzato come abbeveratoio per il cane e con una rapida invocazione a Dio, lo
infilai sulla testa del mio nemico.
Subito questi, cominciò ad
urlare, liquefacendosi, come se fosse stato fatto di ghiaccio e sotto quest’elemento,
c’era lui, nelle sue orribili sembianze, che disfacendosi, si polverizzava
fino a sparire.
Immediatamente provai un senso
di pace e di gioia che fino a quel momento non avevo mai provato,
risvegliandomi, dopo aver controllato l’ottimo stato di salute del mio buon
"Franz", mi chiesi cosa mai fosse accaduto.
D’allora il demone che
turbava le mie giovanili notti, è completamente sparito.
La risposta al mio quesito, lo
avuta, solo molto tempo dopo, quando nel proseguire il mio cammino sul Sentiero,
equiparandomi all’insegnamento ricevuto, il mio Ego Superiore mi si rivelò e
capii finalmente che il Corpo Animico, sollecitato dall’orribile visione dell’annientamento
del mio bene, si era ribellato all’antica paura, distruggendo con l’acqua
(purezza), la parte diabolica sita nel mio subcosciente ed anche se, la Sacra
Scintilla riposta in me, data la giovane età e l’immersione totale nella
materia era debole, si riarse, provocando quell’enorme falò che vivifica,
purificando, la nostra Anima.
Sergio de Ruggiero
Ostia Lido 1 Novembre 1995
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