Quanti, soprattutto tra i più giovani, sanno perché l'8
marzo è legato alla ricorrenza della giornata internazionale della donna?
Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano
1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie
dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili
condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per
alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le
porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento
venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse
dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta
internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo
della tragedia.
Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni
immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano
circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della
orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.
Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi
delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in
merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse
un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il
simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma
anche il punto di partenza per il proprio riscatto.
Ricordiamo che la data di oggi dovrebbe fare riflette su
dati purtroppo spesso dimenticati: 1 donna su 3 nel mondo è picchiata, costretta
ad atti sessuali contro la sua volontà o abusata in altri modi; il 70% delle
donne vittime di omicidio sono state uccise dal proprio partner; 500.000 donne
in Europa vittime della tratta o destinate alla prostituzione; 700.000 negli USA
i casi di violenza domestica all’anno; ogni 23 secondi in Africa c’è una
violenza sessuale e la fascia di età più colpita è dai 12 ai 17 anni; 15.000 le
spose uccise in India perché non hanno corrisposto la dote al marito. E in
Italia l'80% degli stupri ancora non vengono denunciati, vuoi perché avvengono
dentro le mura domestiche, vuoi per la paura di essere aggredite o per
vergogna...
LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
Nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un nuovo incontro
internazionale della donna si propone l’istituzione di una GIORNATA
INTERNAZIONALE DELLA DONNA, anche in ricordo dei fatti di Chicago.
Successivamente la giornata comincia ad essere celebrata
in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra
mondiale (1914-18). La tradizione, nel nostro Paese, viene interrotta, nel 1943,
dal fascismo. La celebrazione riprende durante la lotta di liberazione nazionale
come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra, l’occupazione
tedesca e per le rivendicazioni di diritti femminili. Nascono i gruppi di difesa
della donna collegati al CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che daranno
origine all’UDI (Unione Donne Italiane).
Nel 1946 l’UDI prepara il primo 8 marzo nell’Italia
libera, proponendo di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti
sociali e politici delle donne. Sceglie la mimosa come simbolo della giornata.
Possiamo dire che il percorso dell'8 marzo si snoda in
quasi un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre,
ideologie, ricostruzioni. Un cammino lungo e complesso per le donne di tanti
paesi, con tanti sistemi di governo, più volte interrotto, ma che con grande
tenacia hanno sempre ripreso con l'obiettivo dell'emancipazione e della
liberazione delle donne.
Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa , le
associazioni di donne organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento,
cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora
oggi sulla condizione della donna.
Movimenti di emancipazione della donna:
L'ordinamento in questione vieta il lavoro delle donne nei
due mesi precedenti e nei tre successivi la data del parto e consente l'assenza
dal lavoro, con conservazione del posto, per i sei mesi che seguono l'astensione
obbligatoria (legge 30 dicembre 1971 n° 1204). L'indennità di maternità è stata
in seguito prevista dalla legge anche a favore delle lavoratrici autonome e
delle libere professioniste (rispettivamente legge 29 dicembre 1987 n° 546 e
legge 11 dicembre 1990 n° 379).
Tappe principali dell'emancipazione femminile nel mondo:
1628 |
Papa Urbano VIII autorizza le suore dell'ordine
delle Orsoline e delle Agostiniane a fondare scuole femminili per
ovviare "all'ignoranza delle ragazze e alla corruzione dei costumi".
Negli stessi anni, la figlia adottiva di Montaigne, Marie Le Jars de
Gournay (1566 - 1645), scrive un Trattato sull'uguaglianza degli uomini
e delle donne e uno scritto Lamenti delle dame, che inquadra la
sottomessa condizione femminile, anche nei ceti più nobili. |
1647 |
In Inghilterra Mary Astell propone la fondazione
di una università femminile (poiché alle donne non è permesso
frequentare le altre, esclusivo privilegio degli uomini), la proposta
però fu bocciata. |
1785 |
Sarah Trimmer riesce a fondare delle scuole
specializzate di istruzione tecnica, che trovano la loro collocazione
alla luce dello sviluppo industriale della Nazione Inglese. |
1791 |
In Francia, Olympiè de Gouges prepara la
"Dichiarazione dei diritti delle donne". |
1832 |
Ancora in Francia Marie Reine Guindorf e Désirée
Véret fondano il giornale "La donna libera", redatto esclusivamente da
donne. |
1835 |
Nasce in Inghilterra il movimento detto delle
"suffragette", perché chiedono che il suffragio, cioè il diritto di
voto, sia veramente universale, esteso quindi anche alle donne. |
1865-70 |
Due donne inglesi, dopo aver ottenuto di essere
ammesse a frequentare l'Università, conseguono la laurea in medicina. |
1866 |
Per la prima volta in Europa, precisamente in
Svezia, la donna viene ammessa al voto. |
1871 |
Nasce in Francia "l'Unione Donne" per iniziativa
di Elisabeth Dimitriev, amica di Marx. E' una specie di camera del
lavoro che si propone di raggruppare le donne secondo le categorie
lavorative. |
1900 |
Viene approvata in Francia una legge che permette
alle donne di esercitare la professione di avvocato. |
1920 |
Per la prima volta nella storia, una donna, Jean
Tardy entra a far parte di un ministero, il Ministero del Lavoro. |
1947 |
Viene eletta la prima donna Ministro della
Francia: Madame Poins - Chapuis, che assumerà il dicastero della Sanità
Pubblica. Nel 1945 le francesi avevano ottenuto finalmente di andare a
votare. |
1963 |
Valentina Tereskova, russa, è la prima donna
astronauta lanciata nello spazio. |
1966 |
Indira Gandhi diventa Primo ministro dell'India;
il fatto desta grande stupore, mai fino ad allora, una donna aveva
ricoperto questo ruolo. |
1969 |
Golda Meir, ucraina emigrata negli Stati Uniti
dalla Russia nel 1906, e stabilitasi in Palestina nel 1920, diventa
Primo Ministro dello Stato di Israele. |
Tappe principali dell'emancipazione femminile in
Italia:
In Italia la situazione è diversa. Grazie infatti alla
intensa vita culturale che ha da sempre caratterizzato il nostro Paese, si sono
verificati in modo sporadico atti di avanguardia che non hanno mutato, tuttavia,
nel complesso la visione piuttosto arretrata dei ruoli della donna.
1678 |
Lucrezia Cornaro, giovane di vastissima cultura
(parla correntemente 6 lingue ed è studiosa di teologia e filosofia),
diventa, per incarico della Repubblica di Venezia, la prima
professoressa universitaria. |
1758 |
La bolognese Anna Morandi, occupa la cattedra di
anatomia all'Università di Firenze.
Nei moti carbonari del 1821 si distingueranno le donne chiamate in
codice "giardiniere", ma si tratta soltanto di casi isolati, in
generale, nelle donne si continua a vedere solo qualcuno da destinare
alla cura della casa e dei figli, da tenere lontano dalle attività
politiche e sociali. |
1889 |
Viene fondato a Varese il primo sindacato
femminile che difende i diritti delle tessitrici. |
1907 |
Entra in vigore la prima legge sulla tutela del
lavoro femminile e minorile. La prima donna italiana, la torinese
Ernestina Prola, ottiene la patente per la guida automobilistica.
Maria Montessori fonda, nel quartiere popolare di S. Lorenzo, a Roma, la
prima "casa del bambino". |
1908 |
Anno di fondazione dell'Unione Donne di Azione
Cattolica (UDACI), che cerca di opporsi alla laicizzazione della scuola
e di promuovere la cultura femminile. |
1912 |
Sulla scia della Lega Socialista, nata agli inizi
del secolo, si costituisce l'Unione Nazionale delle donne socialiste. Da
qualche tempo esule in Italia, Anna Michailovna Kuliscioff, a fianco di
Filippo Turati, lavora per inserire la donna nella vita politica e
affinché lo Stato riconosca i suoi diritti. Nel "Primo Congresso delle
Donne Italiane", al quale parteciparono tanto le donne cattoliche quanto
le socialiste, le ideologie e le mete, però, differiscono troppo fra
loro e ciascun gruppo intraprende strade differenti, perseguendo
obbiettivi diversi. |
1918 |
Nasce la Gioventù Cattolica, destinata a formare
le giovani dall'infanzia fino ai 30 anni alla vita religiosa e sociale. |
1931 |
Il Fascismo abolisce tutte le associazioni
cattoliche e solo dopo la ferma presa di posizione di Pio XI, permetterà
loro di vivere a condizione che esse abbiano solo uno scopo religioso.
Tuttavia la seconda guerra mondiale, assai più della prima, porterà la
donna, ad occupare anche posti di grande responsabilità civile
considerati fino a quel momento soltanto "maschili" ottenendo non di
rado risultati anche migliori. L'apporto dato dalla donna alla
Resistenza è stato spesso insostituibile. |
1945 |
Nascono il Centro Femminile Italiano (CIF) che si
propone di ottenere la ricostruzione della Patria, devastata dalla
guerra e impoverita già precedentemente dalla politica ambiziosa di
Mussolini, attraverso la giusta valorizzazione delle risorse femminili,
e l'Unione Donne Italiane (UDI), propaggine del Partito Comunista, che
si propone di coinvolgere attivamente le donne nella vita del Paese.
Anche in Italia (1946) dopo Svezia (1866), Finlandia (1906), Norvegia
(1909), Danimarca (1915), U.R.S.S. (1917), Inghilterra (1918), Stati
Uniti (1920) e Francia (1945) fu riconosciuto alle donne il diritto di
voto. |
1950 |
Viene emanata la prima legge che garantisce la
conservazione del posto di lavoro per la lavoratrice madre. |
1951 |
Angela Cingolani, democristiana, è la prima donna
sottosegretario d'Italia. |
1958 |
E' approvata dal Parlamento, una legge, proposta
dalla senatrice Lina Merlin (socialista), in cui si sancisce la chiusura
dei bordelli, la legge che aveva lo scopo di eliminare dal Paese la
piaga della prostituzione, mostra subito i suoi limiti, infatti la
prostituzione dalle famose "case chiuse", si riversa nelle strade, non
diminuendo affatto il giro di affari. |
1959 |
Nasce il Corpo di Polizia femminile. |
1961 |
Le donne possono intraprendere senza più ostacoli
la carriera della magistratura e della diplomazia. |
1963 |
Alle casalinghe viene riconosciuto il diritto alla
pensione di invalidità e vecchiaia. |
1975 |
Entra in vigore il nuovo Diritto di famiglia. |
1976 |
Per la prima volta in Italia una donna, la
democristiana Tina Anselmi, assume la carica di Ministro di un settore
piuttosto difficile: quello del Lavoro. |
1979 |
Leonilde Jotti (comunista) è eletta presidente
della Camera dei Deputati italiana. La francese Simone Weil , è eletta
presidente del Parlamento Europeo. |
Le tappe dell'emancipazione femminile in Italia, da questo
momento in poi, si susseguono una dietro l'altra con un ritmo incalzante. Il
ruolo della donna, nonostante ci sia ancora tanta strada da percorrere, è giunto
ad avere un pieno riconoscimento in tutte le società occidentali. Non dobbiamo
dimenticare, però, che molto è stato fatto e che parecchi obiettivi sono stati
raggiunti, grazie soprattutto al lavoro e all'impegno di molte donne, che hanno
contribuito lavorando senza raggiungere la fama, nell'ombra, con il loro
quotidiano impegno, a volte con sacrificio, affinché ci fosse uguaglianza
effettiva e non soltanto a parole fra i sessi.
LA LUNA
L'ASTRO DELLA DONNA
Uno dei pianeti che in modo più immediato e diretto ci
rende chiaro quanto ogni riflesso del cielo abbia un corrispettivo in noi, è la
Luna. Quando il Sole tramonta, la Luna richiama l'attenzione con il suo candore
e le sue macchie, ed è affascinante come il suo aspetto variabile scandisce il
tempo, permette di contare i giorni, le settimane, i mesi. Dalla più remota
antichità le fasi lunari sono servite per misurare quel periodo di tempo che
venne chiamato mese; ed ancora oggi in alcune zone del mondo, per esempio
nell'Africa equatoriale, l'età di una persona si conta in lune. Il tempo
impiegato dalla Luna per tornare nella stessa fase, cioè il tempo che passa tra
un novilunio e il successivo, è di circa 29 giorni e mezzo; e, proprio per lo
splendore della Luna, in molti paesi, ancora oggi si usa un calendario lunare in
cui si alternano mesi di 29 giorni con mesi di 30 giorni. Il ciclo annuale di 12
mesi finisce col perdere circa 10 giorni rispetto al nostro anno solare e di
conseguenza, il giorno di Capodanno, può capitare in una qualunque stagione,
dalla primavera all'inverno.
Quando il moto di rivoluzione della Luna intorno alla
Terra viene considerato ponendo come punto di riferimento il nodo dell'orbita
lunare, parliamo di mese "draconico", è il più breve (rispetto al mese
"sinodico", che prende come riferimento il Sole, e rispetto al mese "siderale"
che prende come riferimento una stella) e il più interessante (dura 27 giorni.
L'orbita descritta realmente dalla Luna e l'orbita descritta apparentemente dal
Sole intorno alla Terra non giacciono sullo stesso piano: si proiettano sulla
sfera celeste come due cerchi inclinati che si incontrano in due punti chiamati,
fin dall'antichità, "nodi".
Se i due cerchi coincidessero, a ogni novilunio si produrrebbe un'eclissi di
Sole e ad ogni plenilunio un'eclisse di Luna: ma, poiché non coincidono, le
eclissi possono verificarsi soltanto quando i due astri vengono a passare
contemporaneamente per lo stesso nodo (eclisse di Sole) oppure,
contemporaneamente, per i due nodi opposti (eclisse di Luna).
In questi casi, secondo alcuni popoli antichi, un drago divorava il Sole o la
Luna, per restituirli successivamente all'umanità; i nodi erano, dunque, i punti
in cui si celava il drago e il tempo impiegato dalla Luna per ritornare allo
stesso nodo della sua orbita era detto mese draconico.
Quelli che gli antichi chiamavano nodi sono, in realtà,
punti di incontro magici e importanti dove il Sole e la Luna si riflettono,
alternativamente, l'uno nella luce dell'altro, esaltandone i profili, quando
abbiamo un'eclissi di Sole o illuminandone la superficie, nell'eclisse di Luna.
Nell'incontro e nello scambio armonioso dell'energia
lunare e solare e possibile ascoltare la fusione dell'energia maschile e
femminile, la prima legata al Sole, la seconda alla Luna.
Nell'incontro, magico e costante, si aprono le paure più profonde. Gli antichi
si riferivano alle eclissi come a momenti importanti, spettacolari e spaventosi,
perché muovevano l'energia in modo definito e impetuoso, oscurando o illuminando
dove, in realtà, doveva esserci luce o ombra, al contrario.
Nell'incontro, l'energia del Sole e della Luna, si crea
una fusione magnifica, dove lo scambio esalta ora l'uno ora l'altro pianeta.
Le stelle, maschile e femminile, si esaltano, si fondono,
si illuminano, si Amano.
MEDITAZIONE SULLA SFERA DI LUCE INTERNA
NUTRIRE LA PROPRIA POLARITÀ, FEMMINILE O MASCHILE
La meditazione successiva si pone come obiettivo quello di
risvegliare il contatto, intimo e profondo, di ciascuno con la propria sfera di
Energia interna, ora vestita di rossa, ora di bianco, se è un uomo a meditare,
nel primo caso, se è una donna, nel secondo.
Poniti in posizione del loto, (seduta, con le gambe incrociate, la schiena ben
dritta, le spalle ed il viso rilassati) portando le mani a coppa sulle
ginocchia, in modo da poter raccogliere al loro interno, il fluire dell'Energia
che ti circonda.
Con il respiro lento e profondo, scendi in profondità, portando l'ascolto al
centro del tuo corpo dove, pian piano, prende forma una sfera sottile e
trasparente.
Il respiro diviene più profondo e ad ogni espirazione, dal Cuore, parte un
filamento luminoso, di Energia bianca se sei una donna, di Energia gialla-rossa
se sei un uomo, che avvolge la sfera.
Quando la sfera è completamente avvolta dai filamenti e
risplende dell'Energia che la circonda, porta le mani a coppa davanti al Cuore
tenendo la sfera, con attenzione ed Amore, tra le mani.
Resta in ascolto del suo calore ed Energia per 30'.
Al termine inspira portando la sfera, con entrambe le
mani, verso l'alto.
Inspira ed espirando rendi il tuo respiro come un soffio
che possa sospingere la sfera verso il Cielo, lasciando che vada ad unirsi alle
altre stelle. Accompagnala con lo sguardo e con il tuo Amore, lasciando che viva
e respiri sostenuta dal tuo Cuore.
Inspira ed espirando, lentamente, esci dalla meditazione.
DONNA E SESSUALITA'
"Viviamo in un momento storico in cui la sfera della
sessualità, di per sé molto intima e preziosa, viene socialmente maltrattata. La
maggior parte delle immagini pubblicitarie accostano al prodotto in vendita, un
corpo femminile associato ad un significato erotico.
Accanto a questo possiamo rilevare il diffondersi della pornografia e l'utilizzo
sempre più palese che ne viene fatto. Telefoni erotici, videocassette sempre più
accessibili, riviste con possibilità di facilitare incontri e scambi di coppie,
etc.
Il messaggio che arriva alla popolazione sembra che tenda a considerare la
sessualità come qualcosa di facile, immediato, fruibile, aperto e libero. In
realtà, se facciamo una zoomata, scopriamo che gli esperti in sessuologia
clinica affermano che sempre più single e coppie si rivolgono ai servizi
pubblici per problematiche legate alla sessualità. Inoltre sempre più
frequentemente si ascoltano notizie legate a molestie sessuali sia nei contesti
di lavoro, che in quelli familiari.
Nel corso dei secoli il valore ed il significato della sessualità, soprattutto
della sfera legata al femminile si è completamente trasformato. Se ricostruiamo
il percorso storico scopriamo che il primo simbolo religioso si trova
all'ingresso delle caverne paleolitiche, ed è raffigurato dalla vulva, che
rappresenta la soglia, l'ingresso alla vita, il distacco dalla morte. Nelle
civiltà antiche le donne godevano di una grande libertà sessuale, soprattutto
tale libertà era strettamente connessa alla loro spiritualità, in una perfetta
ed armonica unione tra mente e corpo. Nella società moderna sembra, invece, si
sia perso questo senso di interezza tra spirito e corpo, sono vittime di una
terribile scissione. Una radice di questa scissione la individuiamo nella
mitologia classica dell'antica Grecia, dove si verifica la frammentazione di
Gaia, l'antica dea Terra, creatrice, in più divinità diverse, che rappresentano
ognuna un singolo elemento, creando, così, degli stereotipi ancor oggi presenti.
Afrodite assume l'aspetto dell'amante licenziosa (quindi della donna facile, o
prostituta), Demetra assorbe il ruolo materno, Era, moglie gelosa, rappresenta
la frustrazione, Artemide relegata in terre selvagge rappresenta l'aspetto di
isolamento della donna, ed Atena racchiude in sé l'espressione cerebrale -
razionale.
L'originaria interezza della donna è stata quindi spezzettata qualche millennio
fa.
Anche il periodo del Cristianesimo e le relative testimonianze scritte, non sono
state generose con le donne. Poco spazio è stato offerto dai Vangeli alle storie
di Gesù e delle donne che lo hanno seguito, eppure ci sono delle tracce chiare
di quante donne si siano prese cura di Lui, nei suoi viaggi, durante la sua
Opera. Due figure, tra le altre, spiccano: Maria la Madonna e Maria Maddalena,
ci vengono rappresentate in modo molto diverso tra loro, la prima è la Santa
Madre, la seconda è la Peccatrice, indegna, posseduta dal Diavolo. "Casualmente"
hanno lo stesso nome. Ed anche questo parla di una scissione di una
stereotipizzazione dei ruoli. Nessuna testimonianza c'è sul loro aspetto umano,
sul loro aspetto divino, vista la loro vicinanza intima con Gesù, nulla sulla
loro vita prima e dopo l'incontro con il Cristo.
Il periodo più buio e più repressivo rispetto al potere femminile lo scopriamo
durante il Medioevo. Con la pubblicazione del: "Malleus
Maleficarum" il clero cattolico dell'epoca accusava le donne di atti di
lussuria e di fornicazione di ogni genere, e dichiarava apertamente che ogni
donna capace di guarire era per definizione una strega e che sarebbe stata
bruciata. Le donne venivano violentate e torturate, poi messe al rogo, spesso
anche davanti ai figli. La Chiesa confiscava i beni delle donne che uccideva,
arricchendosi con il saccheggio. I documenti parlano di interi villaggi in cui
le donne venivano annientate.
La sessualità femminile è stata combattuta e repressa in
quanto opera del Diavolo.
Il frutto di questa scissione e repressione vive ancora oggi, se ci soffermiamo
a guardare meglio i messaggi che la nostra cultura offre rispetto alla
sessualità. Questa lettura potrebbe spiegare, almeno in parte, le difficoltà
relazionali che si riscontrano, soprattutto tra i giovani. Difficoltà legate al
rapporto uomo-donna, in cui è difficile stabilire un contatto, un incontro, tra
due polarità che si attraggono e si fondono, armonicamente, è più frequente,
invece, che si verifichino delle contrapposizioni come il
maschilismo-femminismo, dovute, forse, anche alla paura reciproca del potere
dell'altro; gli uomini del potere acquisito dalla donna grazie
all'emancipazione, le donne del potere spesso espresso in modo autoritario e
schiacciante dagli uomini.
Un altro effetto delle difficoltà relazionali potrebbe essere individuato, tra
coloro che si trovano a far uso di psicofarmaci e droghe, per potersi permettere
la "libertà" di avvicinarsi alle persone dell'altro sesso, sia per socializzare,
che eventualmente consumare un atto sessuale. Non a caso l'uso delle "nuove
droghe" è associato ai contesti di socializzazione quali discoteche ed uscite di
gruppo tra coetanei.
Per compiere un passo evolutivo, per trasformare la confusione, che regna oggi,
nel vivere la sessualità, credo che si debba fare un ritorno alle origini, a
riscoprire, cioè, il Sacro e l'unione spirituale che si vive attraverso la
sessualità. La filosofia del Tantra Yoga offre delle illuminazioni, in un libro:
"Il risveglio della Dea" di V. Noble leggo: "Il vero Tantra è un legame che
nasce al livello più profondo della memoria spirituale tra due persone e poi
viene introdotto in un contenitore creato apposta in questa vita e conservato
lì. Se le due persone riescono a mantenere il sacro patto che le unisce nel
contenitore della loro relazione che evolve, consentendo la presenza del dolore,
della delusione e della collera senza però esserne annientati, può avere inizio
la trasformazione."
Sembra, quindi, necessario recuperare la propria interezza, il contatto emotivo
con se stessi e con l'altro. Il modo in cui la donna vive la propria sessualità
è collegato al suo equilibrio e alla stima di sé che ha raggiunto. Entrare in
contatto con la propria spiritualità, emotività e con quella del partner,
consente di raggiungere dei livelli di intensità, che aprono degli orizzonti
interiori completamente nuovi. La mente razionale è scossa da questa intensità
al punto che vorrebbe afferrarla e controllarla per poterla reprimere. Riuscire
a lasciarsi andare, perdersi nello sguardo della persona amata, lasciare entrare
l'uomo, nello spazio di donna, che accoglie ed accetta con serenità, permette di
accedere ad una spiritualità, che aiuta la disintossicazione del corpo e della
mente e consente al cuore di aprirsi e nutrirsi dell'Amore che offre e che
riceve.
LA STREGA
Nel corso dei secoli, la società patriarcale ha cercato di reprimere e
costringere l'essere donna nell'immagine angelicata della madre (identificata
iconograficamente nella figura della Vergine, nei Paesi di cultura cristiana), o
in quella ad essa apparentemente opposta: la strega. Immagini che, nel tempo, si
sono cristallizzate in due rigidi stereotipi, di cui positivo il primo e
negativo il secondo.
Una divisione così netta dell'identità femminile ha
causato la perdita culturale del potere che in essa risiede in quanto tale, in
modo autentico e cosciente.
Per ovvi motivi, la "donna - strega", il lato femminile
oscuro e da temere, è l'aspetto preso meno in considerazione e sul quale invece
vale la pena soffermarsi, poiché racchiude in sé la natura ed il potere
originario della donna.
Strega, dal greco Strix, letteralmente significa animale notturno. Il verbo
stregare ha il doppio significato di: praticare malefici, incantesimi,
sortilegi, ma anche affascinare, soggiogare, sedurre.
Già in queste definizioni troviamo elementi interessanti
su cui riflettere.
L'identificazione della Strega con gli animali notturni esprime l'affinità tra
la donna e l'energia lunare, anziché all'energia solare, tradizionalmente
maschile. Per quanto riguarda il praticare incantesimi e malefici, alla strega
veniva attribuito un potere definito soprannaturale, in quanto non saputo
gestire dalla società dell'epoca; e questo era sufficiente per mandare al rogo
quelle donne che avevano un "potere" di guarigione, o un intuito, superiore a
quello degli uomini.
L'aspetto legato alla seduzione (dal latino "Sedùcere":
condurre in disparte), ci fa pensare al potere della donna di affascinare e
trasportare a sé un uomo. Anche questa pratica, come la precedente, fu mal
tollerata dalla società dell'epoca, e forse anche da quella attuale.
Due autori, Ann e Barry Ulanov, definiscono la donna come
"la donna-strega che scoppia di energia", alla ricerca spasmodica del
significato della vita. L'impulso irresistibile della strega è essere se stessa,
indipendentemente dagli altri, con fini propri da raggiungere, risorse proprie a
cui attingere e pozzi profondi dai quali trarre materiale, portandolo alla
superficie.
Se lo leggiamo con gli occhi di oggi, troviamo nell'essere
femminile la creatività tipica della donna, che si esplica nello scrivere libri,
sognare nuovi mondi e promuovere mezzi per raggiungere ciò che vuole per se
stessa e per i figli.
Contrariamente, se la strega, che vive in ogni donna,
viene repressa, se non trova un'apertura verso l'esterno, per essere
soddisfatta, ricade addosso alla donna stessa come un'angoscia intensa, con
insoddisfazione e rabbia, come simboleggia l'immagine della strega che digrigna
i denti ed emette terribili suoni.
Uno slalom tra i secoli
Nella preistoria la scelta per la divisione dei ruoli, necessaria per garantire
la sopravvivenza della specie, è stata quella di affidare la caccia e la difesa
del territorio all'uomo, l'allattamento dei bambini e la raccolta di frutti alla
donna. Compiti apparentemente più semplici, che si svolgevano negli stanziamenti
(più o meno stabili) o nelle vicinanze, mentre l'uomo si allontanava verso spazi
più ampi, per fare ritorno a "casa", dov'era atteso ed accolto.
La funzione di cura ed accoglienza, hanno nel tempo
identificato un ruolo, quello "femminile", che si è stereotipato nei secoli e
che identifica e riconosce la donna, accettandola come membro della comunità di
appartenenza.
Il Novecento è stato un secolo molto importante per le
donne. Molti sono arrivati a definirlo il "Secolo delle donne", dati i numerosi
e repentini cambiamenti che si sono susseguiti incessantemente, modificando
radicalmente i costumi sociali tradizionali.
Complessivamente, si può parlare di un progressivo e graduale riconoscimento dei
diritti della donna nella società, talmente graduale da rendere evidente come il
controllo maschile sia intervenuto in questo processo.
Un processo, però ancora in atto, dal momento in cui oggi
alcuni ruoli e funzioni, soprattutto nel campo professionale sono affidati a
uomini e non a donne, basti pensare, che anche nella lingua corrente raramente
sono utilizzati, ammesso che esistano, termini al femminile quali: architetto,
avvocato, etc.
Un tabù più vecchio del mondo
Davanti a questa breve panoramica storico-sociale, è lecito chiedersi in che
modo la donna sia stata relegata in uno stato di sottomissione non solo
"materiale", ma anche a livello psicologico, emotivo, spirituale.
La connotazione negativa, ad esempio, da sempre attribuita
al ciclo mestruale, simbolo per eccellenza della femminilità, investe un ambito
molto intimo della personalità e della fisicità delle donne. Una forma di
"repressione", se vogliamo, più sottile che ha colpito l'essere donna nel
profondo della sua essenza e della sua natura, provocando conseguentemente una
percezione negativa della femminilità e del corpo della donna.
Il ciclo mestruale è un evento particolare della donna, che ha cambiato valore e
significato sociale, nel corso dei secoli.
Ci si aspetta che le donne non ci prestino attenzione, che
lo nascondano, e che evitino il contatto con gli altri. In genere gli uomini
fanno capire che quei giorni sono più difficili, quindi le donne cercano di
svolgere la loro attività senza palesare alcuna manifestazione di emotività che
possa nascere da quello stato ormonale. Questa pressione sicuramente
contribuisce ad incrementare lo stress da sindrome premestruale.
Nelle civiltà antiche, invece, il periodo mestruale era
sì, tabù, ma nel senso letterale di "Sacro". Un evento magico, corrispondente
alla fase crescente e calante della luna ed al flusso delle maree. Il sangue
mestruale era considerato un ottimo fertilizzante, e questo dà un senso ai
racconti popolari europei di donne che corrono nude tra i solchi dei campi di
grano.
Ancora oggi i lama tibetani si servono del potere del
sangue mestruale, per le cerimonie in onore della Dea Tara e ritengono che il
primo sangue di una ragazza sia il farmaco di guarigione più potente.
Secondo Monica Sjoo e Barbara Mor il tabù mestruale è
stata una mossa preminentemente politica, uno dei metodi di maggior successo
studiati dagli uomini per minare nelle donne l'accettazione, la comprensione e
la sicurezza di sé. Esso agisce come conferma costante di un'immagine negativa
di se stesse. Con il passare del tempo, la donna ha quindi imparato ad
interiorizzare il tabù mestruale, conservandolo in modo più o meno intatto fino
ai giorni nostri. Come un serpente che cambia la pelle ed il bruco che diviene
farfalla, il percorso di crescita personale che la donna, oggi, è in grado di
fare, spogliandosi degli abiti stretti che è stata costretta ad indossare, si
basa, sulla liberazione della propria energia interiore, riappropriandosi di
tutti quegli aspetti, che sono stati repressi o demonizzati, ma che in realtà
esprimono la vera essenza ed il vero potere interiore dell'essere donna.
BIBLIOGRAFIA:
Viki Noble: "Il risveglio della dea" Ed. Corbaccio, 1996
Monica Sjoo, Barbara Mor: "The Ancient Religion of the Great Cosmic Mother of
All." Ed. Rainbow Press, 1981
Ann e Barry Ulanov: "The Witch and the Clown: two Archetypes of Human
Sexuality." Chiron Publication, 1987 –
tratto da:
http://www.italiadonna.it/societa/soc01a.htm
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